La Recessione dell’Economia Italiana frena

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Il bicchiere dell’ Economia Italiana è mezzo pieno o mezzo vuoto? Dipende dai punti di vista. Secondo l’ISTAT per la prima volta dal 2011, durante il quarto trimestre 2014 la Recessione si è arrestata.

Infatti, secondo le stime preliminari fornite dal famoso istituto statistico italiano, il PIL ha registrato solo una piccola variazione in diminuzione rimanendo sostanzialmente uguale. Infatti, mentre è diminuita la domanda interna di beni e servizi, è cresciuta dello stesso ammontare l’esportazione dei nostri beni nei paesi stranieri.

Nello stesso periodo, gli USA sono cresciuti dello 0.7% e il Regno Unito di mezzo punto.

La Crescita zero è un bene? Dipende da come si guarda, dal proverbiale bicchiere e dalla situazione precedente. Se un Paese cresce tutti i periodi e in un periodo storto cresce dello 0 per cento non è una cosa buona. Ma non è il nostro caso.

Secondo i dati ISTAT, dopo mesi di PIL in caduta, la Recessione sembra essersi fermata. Si tratta di una notizia positiva o, per meglio dire, non negativa. Se mi concedete la metafora, prima l’ Economia italiana era a confinata a letto con l’influenza, adesso è solo raffreddata. Non sta bene, ma meno male.

Detto questo, non dico che domani le imprese fallite riapriranno o che il giovane vessato dal furbo di turno per una paga da fame trovi un vero lavoro o che tutte le famiglie potranno permettersi il viaggio alle Seychelles.

L’interpretazione dei dati è un problema serio dell’ Economia. L’opinione pubblica, spesso, non ha la formazione economica adatta e questo genera o false aspettative o l’idea che le notizie di questo tipo siano false.

Anche se in questo momento, per ipotesi, avessimo avuto una crescita del 5% non ci sarebbe stato comunque alcun effetto visibile nelle nostre vite. Prima di tradursi in cambiamenti tangibili, ci vuole tempo e la consapevolezza da parte del Sistema Economico che quella che sente è, se mi permettete la metafora Shakespeariana, l’Allodola, foriera del giorno e quindi della Ripresa, e non l’Usignolo.

Col dramma che molti di noi vivono ogni giorno diventa quasi impossibile non scoraggiarsi. Ma l’ Economia si basa anche su aspetti <<umani>>. Questo la rende la più imprevedibile e affascinante delle Scienze. Dietro ad ogni numero e ogni modello ci sono gli esseri umani con i loro sogni e le loro speranze. Una Nazione porta gli stati d’animo che ha nel Sistema Economico. Un Sistema Economico che si dà per vinto è un sistema che molto probabilmente la Ripresa non la vedrà se non per contagio, diventando meno competitivo rispetto agli altri.

Se mi concedete la metafora cinematografica, l’Italia è come Rocky Balboa, il pugile che ha reso famoso Stallone, quando ha sfidato nel primo film il colosso Apollo Creed. Entrambi hanno preso colpi da ogni parte, ma come fece Rocky anche noi dobbiamo prendere una decisione: cedere alle nostre peggiori paure e alle difficoltà oppure trovare la forza di vedere quel piccolo granello di speranza per andare avanti in attesa del momento migliore. Rocky combatteva per Adriana e per dimostrare a sé stesso di poter resistere nel momento più difficile. Noi abbiamo un compito più complicato del suo, ma la resa non può esser concepibile. In gioco ci siamo noi, i nostri affetti e i nostri figli.

Per questo, pur non essendo la notizia del secolo o quello che tutti vorremmo, spero e voglio vedere in questo arrestarsi della Crisi l’inizio della fine dei nostri guai. Da Economista so che ci vorrà tempo ma pur non essendo il re degli ottimisti, preferisco vederla così.

Puoi consultare i dati istat

Leggi l’articolo relativo al terzo trimestre 2014.