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Reggio Calabria: dal gip il 60enne che ha ucciso un parente e si è costituito

L'uomo ha dichiarato di avere agito in maniera violenta per esasperazione

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Oggi, l’interrogatorio di garanzia di G. S. di fronte al gip e al P.M. di turno Tommaso Pozzati. L’incensurato 60enne calabrese ha già confessato di avere ucciso lo scorso mercoledì nel quartiere Catona, nella periferia nord del capoluogo calabrese, il cugino di sua moglie, Francesco Giuseppe Fiume, pizzaiolo di 44 anni. S. gli avrebbe sparato con una pistola detenuta legalmente.

Alla base delle motivazioni del tragico evento sarebbe una profonda insofferenza nei confronti del parente acquisito, per diverbi e frizioni accumulatisi nel corso degli anni.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso mercoledì è stato un diverbio che il parente avrebbe avuto con il figlio di S. poche ora prima dell’omicidio. Fiume avrebbe danneggiato l’auto del ragazzo, il quale avrebbe chiamato il padre in causa. L’uomo sarebbe tornato dal lavoro e avrebbe atteso che il pizzaiolo passasse di fronte alla sua abitazione per scaricargli addosso la pistola, uccidendolo sul colpo.

La vittima, già nota alle forze dell’ordine per piccoli fatti, è stata trovata seduta sul posto di guida della sua Fiat Stilo dai poliziotti della Squadra Mobili, allertati dallo stesso S. .

S. è dipendente del provveditorato agli studi. Ora per lui scatta la sospensione e gli arresti. I capi d’accusa saranno stabiliti solo dopo che l’autopsia sarà stata effettuata e la versione del 60enne sarà stata vagliata dagli inquirenti.  Al momento, si sta ricostruendo sia la dinamica dell’omicidio che il contesto in cui è maturato il conflitto.