“In questo momento la pressione in tutta Italia sugli ospedali è terribile: solo in un mese si sono contagiati in 27.000, contagiati tra medici e infermieri, 900 al giorno, se continua questa pressione non solo rende impossibile curare i pazienti ma sguarnisce la prima linea”, dice Ricciardi. Pertanto “è assolutamente necessario limitare al massimo la mobilità e fare solo le cose che veramente servono, tutto il resto per il prossimo mese deve essere assolutamente limitato”.
Così si è pronunciato l’esperto e professore di Igiene dell’Università Cattolica e consulente del Ministero della Salute, durante la trasmissione Agorà, su Rai3. “Le misure stanno funzionando perché sono in funzione delle diverse situazioni epidemiologiche” ma “dobbiamo perseverare”, ha detto Ricciardi, sottolineando che “abbiamo invertito l’aumento, ci aspettiamo ora l’appiattimento” della curva, ma solo “quando ci sarà una vera e propria diminuzione dei casi, potremo parlare di riaperture o ritorno a una situazione di maggiore normalità. Quello che è veramente preoccupante”, ha precisato Ricciardi, “è un aumento importante dei ricoveri in pronto soccorso e in terapia sub-intensiva, e i morti: quelli sono i dati principali che dobbiamo guardare e che ancora mostrano che dobbiamo almeno per un mese essere tranquilli, razionali e lucidi e sapere che dobbiamo affrontare tutto questo”. In Italia oggi, ha precisato, “non siamo in una seconda ondata ma in seconda fase della prima ondata perché, a differenza della Cina, non abbiamo mai azzerato i contagi“.
Quanto ai 21 indicatori per il monitoraggio della situazione regionale afferma: “Tutto è migliorabile, è una guerra e le armi vanno adattate”. Mentre per i vaccini “dobbiamo aspettare che le aziende presentino ufficialmente i dati all’Ema e alla Fda e i loro dati spero siano confermati dall’autorizzazione ufficiale“. Ma “non c’è dubbio che il vaccino contro il Covid sarà valutato come tutti i vaccini nel passato, in primis per sicurezza e poi per la capacità protettiva“.