Un giovane 31enne residente nella città capitolina è finito in manette. L’uomo è fortemente indiziato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti mentre si trovava agli arresti domiciliari.
Il detenuto aveva permesso per uscire solo in determinate ore della giornata e si trovava pertanto sottoposto a visite regolari da parte delle forze dell’ordine, come previsto dal tribunale di sorveglianza laziale.
Durante un controllo formale dei carabinieri presso la propria abitazione del quartiere La Storta, i militari non si sono limitati a controllare che il giovane si trovasse effettivamente in casa. Attratti da un forte odore e insospettiti da una porta chiusa a chiave, gli operatori hanno deciso di effettuare un’ispezione approfondita della stanza “incriminata”.
Ottenuto il nullaosta all’attività invasiva, hanno forzato la serratura. Entrando all’interno dell’abitacolo, i militari hanno rinvenuto sacchi e bidoni di sostanze stupefacenti tipo marijuana per un peso di circa 126 kg.
Vistosi inguaiato, l’indiziato ha riferito ai militari che la droga era legale, e che voleva aprire un negozio per venderla.
Tuttavia, quando sono state effettuate le analisi delle sostanze in laboratorio, è emerso che una parte della marijuana aveva un Thc (valore che determina gli effetti psicoattivi) oltre i limiti di legge. Inoltre, il giovane non disponeva di alcuna licenza o autorizzazione atta a commercializzare la marijuana.
La merce era sufficiente per confezionare 17 mila dosi singole.
L’uomo è stato arrestato e la droga posta sotto sequestro.