Alla moglie e la figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, arrestate venerdì 09 dicembre sono stati concessi i domiciliari dalla Corte d’Appello di Brescia.
M. C., 67 anni e S. P., 38, fermate in esecuzione di un mandato di arresto europeo, sconteranno gli arresti nella loro abitazione a Calusco d’Adda (BG).
Le donne si ritengono estranee ai fatti a loro contestati. Cioè, loro sarebbero state all’oscuro del giro di soldi e regalie che riguardavano Panzeri ed altri esponenti di spicco a Bruxelles.
L’indagine riguarda un presunto caso di corruzione di alcuni eurodeputati da parte del Qatar per “influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”. Panzeri, sindacalista e presidente di Fight impunity, si trova tra gli indagati. Nella sua abitazione sono stati trovati € 600 mila in contanti.
In detto contesto sarebbe partita la decisione di fermare anche le due donne, per favoreggiamento. Secondo i magistrati sarebbero state perfettamente consapevoli e non solo: avrebbero partecipato al trasporto dei regali.
In alcune intercettazioni si evidenzia come C. volesse tenere sotto controllo le attività del marito. Diceva, in uno scambio con Panzeri: “Non possiamo permetterci una vacanza da €100 mila come l’anno scorso, e 9 mila euro sono troppi”. Panzeri la rassicurava dicendo che sarebbero andati in vacanza “con l’altra soluzione” e che avrebbe utilizzato il suo conto in Belgio per pagare €10 mila
Inoltre, l’ex europarlamentare, moglie e figlia avrebbero trasportato “regali” ricevuti in Marocco attraverso Abderrahim Atmouon, ambasciatore del Marocco in Polonia. Infine, tutti e tre avrebbero beneficiato indebitamente dall’utilizzo di una carte di credito intestata ad una terza persona.
Mentre le forze dell’ordine indagano, M. C. e S. P. non potranno andare in vacanza.












