Salmonella cosa è, dove si trova i sintomi. Ritirato salame stagionato

Stavolta il batterio è stato riscontrato nel salame stagionato.

Ritirato dalla vendita il lotto 13092022 di salame stagionato a marchio Salumificio Colli per la riscontrata positività a SalmonellaTyphimurium.

A darne comunicazione, il ministero della Salute, pubblicando la consueta scheda di segnalazione.  Il salame ritirato, quello con il lotto 13092022, appunto – si presenta in pezzi da 400/600 gr. e da 800/1000 gr. ed è stato prodotto dal Salumificio Colli di Colli Carlo & C. Snc, nello stabilimento di San Polo d’Enza (RE), in via Fratta 10/a e con marchio di identificazione IT 9 729 L CE.

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Il produttore, come sempre, raccomanda di non consumare il salame stagionato – relativamente al lotto segnalato – e di effettuare il reso presso il punto vendita dove sia stato acquistato.

Cos’è la salmonella, dove si trova e come si trasmette

La salmonella è il batterio più frequente nelle infezioni da alimenti, sporadiche o epidemiche che siano, ed è presente, in natura, in oltre 2000 varianti (sierotipi): i ceppi più diffusi, però, sono la salmonella enteritidis e la salmonella typhimurium, quella cui è risultato positivo il salame stagionato appena ritirato dalla vendita.

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Le infezioni ascrivibili alle cosiddette salmonelle minori, come in questo caso, sono prevalentemente gastroenteriche e possono verificarsi  nell’uomo e negli animali domestici,  da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua).

Sono proprio gli animali, ed i loro derivati, i principali incubatori dell’infezione: carne, uova e latte, se consumati crudi o non pastorizzati, possono facilmente veicolare il batterio. Ma anche acque non potabili rappresentano veicolo di infezione.

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Come si manifesta la salmonella: sintomi

Per lo più si tratta di disturbi del tratto gastrointestinale, che si manifestano con febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Ma possono sopraggiungere anche forme cliniche più gravi, come infezioni ai danni di ossa e meningi, soprattutto in soggetti particolarmente esposti a deficit del sistema immunitario oppure, in genere, anziani e bambini.

Trag li alimenti più a rischio, vi sono uova, latte, carni e loro derivati, soprattutto se consumati crudi, poco cotti oppure non pastorizzati; la salmonella può anche albergare in salse e condimenti per insalate, preparati per dolci e creme, gelati artigianali e commerciali, frutta e verdura contaminate durante il taglio, oppure in derivati non pastorizzati, come in caso di estratti e spremute.

Ma il soggetto infetto può trasmettere il batterio anche manipolando superfici, utensili o qualunque altro oggetto. Quindi una igiene scrupolosa allontana larga parte dei rischi di trasmissibilità dell’infezione.

Come si cura la salmonella: terapia

Nella maggior parte dei casi, l’infezione da salmonella si presenta in forma lieve e si risolve da sola nel giro di pochi giorni. I germi, per lo più, vengno espulsi con la diarrea o con il vomito – meccanismi, questi, di auto protezione dell’organismo. Quindi, in questi casi, i disturbi non vanno  contrastati con antidiarrotici o prodotti simili. Bisognerà, però, reintegrare liquidi e sali minerali e si potranno assumere fermenti lattici e probiotici.

L’ospedalizzazione e l’uso di antibiotici sono indicati solo nei casi gravi (con sintomi extraintestinali), nei neonati al di sotto dei 3 mesi di età e in soggetti con malattie cronico-degenerative.

Nonostante la salmonella sia un’infezione batterica, infatti, il ricorso agli antibiotici viene sconsigliato, poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza del batterio nelle feci o indurre resistenza.