L’Istituto superiore di sanità indaga su alcuni casi di epatite in pazienti che stavano prendendo integratori a base di curcuma. Sembra che gli integratori della ditta Ni. va con sede a Vigonza siano legati proprio all’insorgenza dell’epatite in alcune persone che si sono recate all’ospedale con vari disturbi.
«Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di pazienti con epatite acuta colestatica, finiti in ospedale, che in anamnesi hanno riferito di aver fatto uso di questi integratori. C’è dunque un legame temporale, ora stiamo indagando per capire se c’è anche un legame causa-effetto». A spiegarlo sono gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, dopo vari test sugli stessi pazienti.
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Il ritiro dal mercato di due lotti
Adesso i lotti incriminati sono stati ritirati dal mercato perché giudicati pericolosi; si tratta del lotto 18L823 con Curcumina al 95% e il lotto 18M861, potenzialmente pericolosi per i consumatori.
Il Ministero raccomanda nella nota: “In attesa delle verifiche da parte delle competenti autorità sanitarie territoriali, si raccomanda di non consumare tali lotti”.
Il ritiro è comunque «una misura volontaria e precauzionale», ma se si dovesse confermare che nei pazienti in questione l’epatite è veramente dovuta agli integratori allora le cose sarebbero diverse. Continuano i test per capire cosa possa essere andato storto durante la produzione di integratori che di solito non hanno effetti collaterali così gravi e non sono mai stati collegati all’insorgenza di malattie.
Come è nata la vicenda
Presso l’Istituto superiore di sanità esiste un servizio di vigilanza, in collaborazione con Aifa e ministero della Salute, per la segnalazione di sospette reazioni a prodotti a base di piante. «Quando arrivano queste segnalazioni, occorre indagare, sulla base del principio di precauzione. Abbiamo iniziato, dice un responsabile, richiedendo relazioni cliniche dettagliate alle Asl, seguirà una fase di valutazione di eventuali casi riportati in letteratura, e una eventuale analisi dei campioni».
In ogni caso bisogna dire che in Italia c’è una vigilanza molto rigorosa sugli integratori alimentari; prima di essere messi in vendita sono sottoposti a rigorosi e severi controlli e solo dopo il via libera di una commissione ad hoc possono essere venduti. Bisogna ricordare comunque che gli integratori alimentari non sono medicine o cibo e quindi vanno presi solo quando è veramente necessario e sotto stretto controllo medico; solo così gli integratori possono farci bene e diventare nostri alleati.