Sanità, lunghe liste di attesa di due anni: risultato della pandemia

I risultati spiegati dalla segretaria generale di Cittadinanzattiva

Il “Rapporto civico sulla salute, i diritti dei cittadini e il federalismo in sanità” è stato presentato questa mattina da Cittadinanzattiva. La portavoce Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, ha spiegato i risultati delle analisi, condotte in questi ultimi due anni.

Durante la pandemia abbiamo fatto i conti con un’assistenza sanitaria che, depauperata di risorse umane ed economiche, si è dovuta concentrare sull’emergenza“. Questo, ha portato I cittadini italiani a rinunciare alla prevenzione o alle cure ordinarie. Difatti, le liste di attesa tropo lunghe hanno generato la rinuncia alle cura, per un italiano su dieci.

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Nel corso del 2021 sono state analizzate le 13748 segnalazioni degli abitanti che non hanno avuto accesso, o hanno riscontrato problematiche per le cure.

I tre ambiti fondamentali segnalati dalla maggior parte di questi cittadini, riguardano le lunghe liste di attesa per cure ordinarie, ritardi nell’erogazione di screening e dei vaccini ed inoltre carenza nell’assistenza territoriale.

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Infatti, secondo sempre lo studio di Cittadinanzattiva, la sospensione delle cure non essenziali, non “salva vita”, durante la pandemia per il coronavirus, hanno allungato a dismisura i tempi massimi di attesa di alcune di queste prestazioni.

La segretaria conclude affermando che i cittadini devono esser messi nella condizione di tornare a curarsi.