Sanremo: Renato Zero e il suo strano discorso sulle unioni civili

 

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Il grande Renato, il Re dei sorcini, è ritornato al Festival di Sanremo come super ospite, non era prevista la sua partecipazione tra i cantanti in gara, nulla togliendo ai tanti giovani provenienti dai talent e fatti passare per big. La sua presenza, sul palco dell’Ariston, era attesa da tantissimi suoi fan quasi in crisi d’astinenza dalle sue saggezze musicali. L’artista ha esordito con un medley di suoi vecchi successi che hanno scaldato il cuore del pubblico presente in sala, oltre a quello dei tanti ammiratori davanti alla tv in attesa da ore, quasi fosse il suo debutto musicale, da “Favola mia”, “Più su”, “Amico”, “Nei giardini che nessuno sa”, “Cercami”, “Il cielo” e “I migliori anni”.

A fine esibizione, accompagnata da una standing ovation, il cantautore ha confessato la sua paura di affrontare le tavole del palco a distanza di due anni e mezzo dalla sua ultima esibizione, con il rischio di chiamare il cardiologo a suo soccorso, perché c’aveva na fifa dentro! Poi, subito dopo, ha iniziato con un discorso da spiazzare i suoi sostenitori, forse parole da interpretare come un messaggio “arcobaleno”? “Ringrazio spesso la diffidenza di molti di voi, in tanti pensavano che gli alieni venissero da fuori e invece sono in mezzo a noi e io li rappresento modestamente tutti”. Renato è andato oltre, raggirando il suo pensiero a favore delle unioni civili, sostenendo la famiglia tradizionale come quella della capanna, ringraziando suo padre e sua madre per quei sani valori che gli hanno inculcato. “La famiglia è importante”.

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Renato ha concluso la sua presenza cantando il  pezzo tratto dal nuovo album Alt, in uscita nei prossimi giorni, “Gli anni miei raccontano”.

ANTONIO AGOSTA

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