Avere un saturimetro in casa è importante, soprattutto per evitare inutili corse al pronto soccorso.
Secondo una nuova circolare del Ministero della Salute, tra l’altro, identifica prontamente i pazienti che necessitano di una rapida presa in carico da parte dei servizi sanitari. Usare questo strumento per la misurazione dell’ossigenazione del sangue ha un ampio spazio. Serve per misurare la funzionalità dei polmoni.
“Il monitoraggio delle condizioni cliniche e della saturazione dell’ossigeno” si legge nella circolare “andrà proseguito nel soggetto col Covid per tutta la durata dell’isolamento domiciliare.“
Il paziente, in pratica, dovrà essere avvisato sulla necessità di comunicare le variazioni dei parametri. In particolare, dovrà comunicare valori di saturazione di ossigeno inferiori al 92%, soglia sotto la quale la saturazione è ritenuta insufficiente.
La pulsossimetria domiciliare, si legge nella circolare, può essere completata da “una valutazione sotto sforzo in casi selezionati (ad esempio con il “test della sedia” o con il “test del cammino”), e fornisce un’informazione medica di cruciale importanza per identificare la cosiddetta “ipossiemia silente”, cioè la condizione clinica caratterizzata da bassi livelli ematici di ossigeno in assenza di significativa sensazione soggettiva di dispnea e di rilevazione di segni di iniziale impegno respiratorio tipica di Covid-19 e il conseguente rapido peggioramento clinico del paziente”.
Mentre “valori normali della pulsossimetria forniscono un’informazione affidabile e quantitativa in grado di rendere più sicura la gestione domiciliare”.