Save the Children dichiara: aumentato il 74% del lavoro domestico

I rischi delle madri lavoratrici, ai tempi del Covid -19

L’emergenza coronavirus, ha di gran lunga, aggravato la situazione lavorativa delle madri in Italia. Le statistiche annunciate da Save the Children,  affermano che sono molte, le lavoratrici, su cui è gravato il lavoro domestico durante il lockdown, soprattutto per le mani con almeno un figlio minore. Il 47,1% delle donne intervistate, sostengono quanto il lavoro domestico sia aumentato, in virtù dell’accudimento dei figli e degli anziani, soprattutto non autosufficienti.

Essere mamma in Italia, dunque non sembrerebbe semplice, proprio perché si denota una grande segregazione di genere, in quanto spesso, sono messe di fronte ad un bivio: o il lavoro o la famiglia. La situazione emergenziale, dovuta al Covid, ha maggiormente reso difficile, tale dissidio, ed il conseguente aumento del lavoro domestico.

- Advertisement -

Tra la metà delle donne intervistate, che continuano a lavorare in smart working, solo il 25,3% possiede una stanza distaccata da figli e mariti, ed un’altra buona parte, circa il 43%, condivide il proprio spazio di lavoro con i familiari.

Il ruolo della mamma lavoratrice ai tempi del Covid

Il ruolo della mamma, continua ad essere sostanziale, per quanto concerne la famiglia. Solo per una piccola fetta, la situazione emergenziale da Covid-19, è stata un’opportunità, per ritrovare un giusto equilibrio per la distribuzione del lavoro domestico.

- Advertisement -

Le misure avviate con il Decreto Cura Italia, hanno preso in considerazione, solo una quantità nettamente piccola delle donne lavoratrici. Dai dati fruibili, secondo Save the Children, 242 mila lavoratori, fanno richiesto il congedo previsto per i genitori con figli di età che non superi i 12 anni. Sono 93 mila, le domande, anche per quanto riguarda le domande per il bonus baby sitter, in alternativa al congedo.

Secondo Antonella Inverno, Responsabile politiche per l’infanzia di Save the Children, con l’inizio della Fase 3, danneggiate sarebbero proprio le madri lavoratrici. Proprio in virtù della non apertura dei servizi per la prima infanzia, saranno molte, le donne, che rischiano di non poter ritornare alla loro attività lavorativa, mentre per le mamme che lavoreranno da casa, il rischio di un elevato carico lavorativo, sembra essere inevitabile.

Arianna Ilardi
Arianna Ilardi
"Porto i segni di una guerra che alla fine ho vinto io".