“Sirene”, la fiction fantasy e partenopea in onda dal 26 ottobre su Raiuno
Una nuova fiction di genere fantasy ambientata sullo sfondo incantevole del Vesuvio sta per approdare in prima serata su Rai 1: si tratta di “Sirene”. Ideata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, con la regia di Davide Ramengo, andrà in onda da giovedì 26 ottobre. Saranno sei puntate, ognuna contenente due episodi di cinquanta minuti ciascuno. A dimostrare che il progetto sembra essere uno dei più promettenti della stagione è la partecipazione della casa di produzione internazionale Beta Film insieme a Rai Fiction e Cross Production.
La trama
Una commedia sentimentale con le pinne, in cui il mare e la terra vengono coinvolti nella battaglia più antica del mondo, quella tra i due sessi. Nella società matriarcale delle Sirene i tritoni si sono quasi tutti estinti. Per questa ragione, quando le quattro sirene, Yara, Irene, Daria e Marica, si accorgono che l’ultimo esemplare maschio (Ares) è scappato sulla terraferma a Napoli, cercano di inseguirlo e ritrovarlo. Una di loro è la sua promessa sposa e ad aiutarla in questa ricerca ci sono le due sorelle e la madre. Ma non tutto va per il verso giusto, perché le Sirene, una volta sbarcate in città, saranno a loro volta conquistate da quel genere umano. Esse impareranno a stare in mezzo alle persone della società di oggi, a usare ossessivamente i telefonini, i social network e gli altri mezzi di comunicazione. Finiranno per rimanere estasiate dalla bellezza della città e degli abitanti partenopei.
I principali protagonisti della fiction
Le quattro sirene sono interpretate da Valentina Bellè, Denise Tantucci, Rosy Franzese e Maria Pia Calzone. Nel cast è presente anche Ornella Muti che interpreta una quinta sirena. Per quanto riguarda la componente maschile, uno dei protagonisti principali è Salvatore, un allenatore di pallavolo che gestisce anche un bed & breakfast e interpretato dall’attore Luca Argentero. Presenti anche gli attori Massimiliano Gallo e Michele Morrone.
Il mito della Sirena Parthenope
Ivan Cotroneo, napoletano d’origine, ha voluto mettere su pellicola il mito della sirena Parthenope e la sua storia spesso dimenticata.
La nascita di Napoli, infatti, è legata alla leggenda su questa sirena e da lei deriverebbe l’appellativo “partenopeo” che i napoletani utilizzano per identificarsi. La leggenda è narrata da Omero nel XII canto dell’Odissea. Ulisse voleva ascoltare a tutti i costi il canto delle sirene, le quali attraevano i navigatori con le loro voci angeliche e poi li uccidevano. Avvisato del pericolo dalla maga Circe, l’uomo prese le sue precauzioni: ordinò ai suoi uomini di mettere dei tappi di cera e fece legare se stesso all’albero maestro della nave.
L’idea andò a buon fine e le bellissime creature rimasero talmente male del rifiuto, che per delusione si suicidarono schiantandosi sugli scogli. Una di loro, la sirena Parthenope, fu portata dalle correnti marine proprio tra gli scogli di Megaride, dove oggi sorge Castel dell’Ovo. Lì fu trovata da alcuni pescatori che incominciarono a venerarla come una dea. In questo modo divenne la protettrice del piccolo villaggio a cui fu dato il suo nome. Da allora la città continua ad essere chiamata “città partenopea” e la bella Sirena ne è il simbolo, infatti, le è stata dedicata una Fontana a Piazza Sannazzaro.
Esiste, in realtà, anche un’altra versione del mito, nel quale Parthenope era una fanciulla che viveva in Grecia ed era innamorata del giovane Cimone. Il loro amore, però, era contrastato dal padre della giovane e per questo motivo i due decisero di fuggire. Approdarono proprio sulle coste napoletane e Parthenope, amata e rispettata per la pietà e la generosità che aveva dimostrato verso chiunque approdasse su quelle terre, divenne la Signora dei partenopei.