Il social sharing e il complesso mondo delle emozioni

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Un interessante studio americano ci spiega la condivisione social e perché preferiamo modi diversi per condividere belle o brutte notizie

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Marshall Mc Luhan da buon anticipatore di tendenze qual era, anni fa aveva detto «il mezzo è il messaggio», insistendo su come ciascun medium già di per sé potesse influenzare la comunicazione di questa o quella notizia. Attualmente potremmo dire che l’emozione è il mezzo. Non si tratta di un subdolo gioco di parole né di un sillogismo. Ma di uno studio americano comparso sulla rivista Computers in Human Behavior.

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 Lo studio americano e la condivisione per grandi                                                                                                          

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L’autrice della ricerca, Catalina Toma della University of Wisconsin, parte da questo presupposto « è come se l’evento non fosse reale fino a quando non lo racconti a qualcuno». Dunque condividere è una caratteristica tutta umana. Nel farlo si scelgono i mezzi sulla base della valenza emotiva della notizia. Quelle brutte passano di solito per la comunicazione telefonica o faccia a faccia, mentre quelle belle compaiono su facebook, twitter e social vari.

 

Lo studio ha coinvolto 300 studenti della University of Wisconsin, che attraverso un diario giornaliero, hanno raccontato cosa condividono, in che modo e come si sentono dopo averlo fatto. I risultati dimostrano come la scelta del mezzo di comunicazione sia determinata dalla capacità dello stesso di rispondere al bisogno psicologico del momento. «Quando accade qualcosa di positivo- asserisce la Toma- tu vuoi dirlo subito», ecco perché si usano messaggistica e twitter che sono immediati e non invasivi, postando magari pure qualche simpatica foto. Al contrario, quando succede qualcosa di negativo, si sente la necessità di alzare la cornetta e di servirsi di un mezzo più invasivo, ma al contempo più rassicurante.

 

Inoltre la ricercatrice ha visto come il social sharing dell’accaduto ne aumenti l’impatto sull’individuo, infatti poter dire a qualcuno della tua promozione sul lavoro o del tuo imminente fidanzamento ti rende ancora più felice. Lo stesso accade per le bad news, ergo comunicarle farebbe sentire ancora peggio, perché così il tutto diventa più reale e sentito, sebbene condividerle di persona o via telefono abbia un impatto leggermente attenuato. Lungi dall’essere l’ennesimo articolo su come la tecnologia sta cambiando noi e il nostro racconto del mondo, il punto di vista della Toma è l’occasione d’oro per imparare come funzionano le persone.

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