Per fare maggiore chiarezza sulla composizione della pasta che quotidianamente consumiamo il Salvagente ha ritenuto utile e opportuno prendere in esame gli spaghetti di 20 marchi differenti e sottoporli ad una serie di test. L’analisi avvenuta tenendo conto di alcuni parametri importanti ha dato risultati davvero inattesi: alcuni marchi prestigiosi non hanno ottenuto un esito soddisfacente.
La pasta selezionata è stata testata in tre diversi laboratori che hanno preso in esame le caratteristiche innate del prodotto, ma anche alcune contaminazione come quella più comune del glifosato e pesticidi vari. Il Salvagente ha posto l’attenzione sui seguenti parametri:
- Origine del grano
- Presenza di glifosato e altri pesticidi
- Presenza di Don (micotossina)
- Presenza di furosina
- Prova organolettica
I risultati
I risultati hanno rilevato che nessuna marca contiene glifosato, ma questo non esclude in modo radicale quella dei pesticidi. Gli addetti ai lavori hanno infatti dichiarato: “Nell’analisi multiresiduale, riscontriamo invece tracce di piperonil butossido in 4 campioni in basse quantità: parliamo di un sinergizzante usato in combinazione nei formulati degli insetticidi per il quale non esiste un limite di legge. Il pirimiphos methyl.” Presenti anche: “In un campione troviamo ben al di sotto del limite di legge anche la cypermethrin, un piretroide sintetico usato come insetticida, possibile cancerogeno per Epa, l’Agenzia statunitense per l’ambiente, e sospetto interferente endocrino.“
In linea di massima l’analisi svolta da Il Salvagente è rassicurante. Per quanto riguarda il Don invece occorre prestare maggiore attenzione soprattutto quando la pasta che la contiene viene fatta consumare ai bambini. Discorso diverso va fatto per la Furosina che si forma in fase di essicazione: “La furosina, ancora poco monitorata dall’industria, è considerata un marcatore del danno termico: più il valore è alto, più la temperatura e i tempi di essiccazione risultano elevati. Al contrario una concentrazione bassa è sinonimo di “lenta essiccazione”. Non esiste tuttavia ancora una normativa per poter valutare la veridicità di queste affermazioni. Come non c’è un limite di legge alla sua concentrazione, nonostante i dubbi sulla sua tossicità per la salute umana.“
I risultati mostrano che solo 2 referenze su 20 hanno superato i valori di furosina. Nessuno degli spaghetti a lenta essicazione testati hanno superato i valori di furosina.
Inoltre la famosa rivista Salvagente mette in evidenza anche l’aumento dei prezzi della pasta di quasi il 30% in un anno, un rincaro elevato.
Per maggiori informazioni sui risultati del test QUI