Tante vite e storie al Castello di Brescia

Di fronte al castello, davanti alla verde spianata, si apre sconfinata la vista sui tetti di Brescia, coronati dai primi promontori delle Prealpi e della Franciacorta.
Il Castello: un raro esempio di fortezza medioevale rimasto intatto nei secoli, in tutta la sua imponenza. Le sue prime origini risalgono addirittura al I°sec. d.C.,quando fu eretto un  tempio che era grande come il Mastio Visconteo, allargato in seguito dalla cinta muraria, che rimase uguale  fino al XIX°sec. Nel 1337, però fu fortificato con sei torri, passaggi coperti e ponti levatoi, inoltre venne tracciata la Strada del Soccorso, di fuga verso il Nord, che veniva usata spesso dai nemici.

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Da allora gli ampliamenti e le successive fortificazioni si susseguirono attraverso le numerose vicissitudini storiche, nel periodo del dominio sotto la Repubblica di Venezia, che sfociarono nel Cinquecento con la realizzazione dei baluardi di S.Pietro,S.Marco,S.Faustino e della Pusteria, quando furono anche costruiti i depositi di vettovaglie(il Piccolo Miglio e il Grande Miglio), forni, cascine, cisterne, edifici reigiosi, polveriere, oltre ad un notevole sistema di difesa.Ciònonostante il Castello subi un periodo di progressiva decadenza. Solo con Napoleone prima, e gli Austriaci poi, tornò ad essere utilizzato come prigione e come caserma.

In seguito nel Novecento fu recuperato come “area pubblica” ospitando il Museo del Risorgimento, a cui si aggiunse quello delle Armi e Armature di epoca medioevale, la Specola Cidnea e due plastici. Le fortificazioni che sorgono intorno al castello coprono un’area di 300 x 200 mq, una tra le più vaste d’Italia.

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Affascinante è il percorso al suo interno, a cui si accede attraverso un portone cinquecentesco, realizzato sullo stile delle fortificazioni di Sanmicheli, con un imponente Leone di SanMarco e degli stemmi dei rettori veneti. Sulla destra si incontra anche un pozzo del XVI° sec. con accanto altri due leoni. Sull’altro lato invece la palazzina Haynan ricorda il maresciallo che le diede il nome, e che guidò le armate per soffocare l’insurrezione della città contro gli Asburgo nella famose “Dieci Giornate di Brescia”.L’ingresso con il doppio ponte levatoio si raggiunge invece attraverso la rampa, insieme alla Torre dei Prigionieri.

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Al centro dei Giardini Settentrionali si trova la Fossa dei Martiri, dove nel 1945 furono fucilati dei  partigiani. Dal Ponte levatoio del Trecento si raggiunge poi la Rocca dela Torre Mirabella con il Museo delle Armi e Armature, per cavalieri sia a piedi che a cavallo, notevoli testimonianze dell’epoca medioevale.

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IL Museo del Risorgimento invece ripercorre la storia intensa e significativa dei moti rivoluzionari e delle tre Guerre d’Indipendenza che insieme all’impresa dei Mille portarono nel 1861 all’Unità d’Italia. Interessanti e numerose le testimonianze di intellettuali e scrittori dell’epoca da Massimo d’Azeglio ad Alessandro Manzoni, e Silvio Pellico con “Le mie Prigioni”,la cronistoria del suo periodo di detenzione nel carcere austriaco dello Spielberg. Quadri e opere pittoriche di artisti dell’epoca testimoniano i sacrifici di tanti patrioti nelle battaglie più celebri delle Guerre d’Indipendenza, da Custoza a San Martino, fino all’Impresa dei Mille con Giuseppe Garibaldi. Degni di nota sono alcuni particolari: il condottiero sofferente e ferito, dallo sguardo amareggiato nel vedere il sacrificio dei suoi soldati, la morte di Anita, la fedele giovane moglie che lo seguì in battaglia fino all’ultimo…

Così il Castello di Brescia continua a raccontare la sua storia ed a parlare attraverso la stessa imponente mole, che si vede anche da lontano e domina la città e le prime montagne, in cima alla verde collina, sorvolata solo dagli uccelli,nell’azzurro…

Grazia Paganuzzi