Tartesso: il mistero della città perduta

Anche se Tartesso è indubbiamente esistita, gran parte della sua storia è avvolta nel mistero. Cosa ci è stato tramandato di tale città?

Che Tartesso sia una città realmente esistita non si hanno dubbi. Tuttavia, di essa sappiamo così poco, tutto avvolto da una nube di mistero e di oscurità accumulatisi nel corso dei secoli trascorsi, tanto da diventare un luogo leggendario al pari di Atlantide. Da quello che ci è stato tramandato, la città perduta di Tartesso era famosa per i metalli. Non ne conosciamo l’esatta ubicazione. Gli archeologi hanno studiato le fonti scritte che danno qualche indizio, ma nessuna sicurezza. La sua esistenza è comprovata da numerosi storici e geografi greci e latini.

Tartesso è la Tarsis menzionata nella Bibbia?

Secondo quanto informa il portale Saggia Sibilla, ci sono alcune ipotesi che identificano Tartesso con la città di Tarsis menzionata nella Sacra Bibbia. Tarsis potrebbe essere un altro nome di Tartesso. Neanche di Tarsis abbiamo effettivamente un’ubicazione sicura. Questo luogo era spesso associato alle navi, quindi è possibile che si potesse trattare di una località marittima. L’identificazione con la Spagna sarebbe l’ipotesi più probabile. Salomone e Giosafat avevano una flotta di Tarsis.

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Un luogo unico nel suo genere

Anche se Tartesso è un luogo realmente esistito, e questo punto oramai non è più messo in discussione, per molti aspetti la sua storia è sconosciuta. Sappiamo che la popolazione che abitava tale città fosse molto antica. Se davvero corrispondesse alla precitata Tarsis, menzionata nelle Sacre Scritture, potremmo dire con una certa sicurezza che Tartesso fosse un luogo ricco e florido già ai tempi di re Salomone. La sua fondazione sarebbe avvenuta intorno al XIII secolo a.C.

Tartesso era famosa per la lavorazione dei metalli

Durante l’età del Bronzo Tartesso era specializzata nel business del commercio marittimo con altri popoli del Mediterraneo. La città era caratterizzata dalla presenza di cantieri navali e di una flotta potentissima. Come abbiamo già detto, la civiltà di Tartesso è misteriosa e su di essa sappiamo poco o nulla, la spiegazione è molto semplice: sembra che, nonostante la ricchezza e uno sviluppo tecnologico all’avanguardia, fosse un ambiente molto chiuso, un luogo di certo unico nel suo genere per quei tempi. Questa sua presunta chiusura, tuttavia, ci impedisce di conoscere più di tanto sulla città, come sugli usi e i costumi del suo popolo. Siamo a conoscenza della sua economia, basata sul commercio di metalli, perlopiù preziosi, come l’argento.

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Si sarebbe trovata in Spagna

Numerose le indagini storico-archeologiche finalizzate alla localizzazione della città di Tartesso, ma la tesi sostenuta da molti studiosi è che si sarebbe trovata a sud della Spagna, nella zona atlantica compresa tra Siviglia e Cadice. A comprovare l’esistenza di questa civiltà sono le poche iscrizioni rinvenute che ci mostrano un tipo di scrittura del tutto differente dagli altri popoli che abitavano nella penisola iberica all’epoca. Come conferma Wikipedia, il linguaggio tartessico non avrebbe parentele con le altre lingue locali e indoeuropee.

La testimonianza di Erodoto

Erodoto, il padre della storiografia greca, ci informa nel primo libro delle sue Storie, che Tartesso si sarebbe trovata oltre le colonne d’Ercole. Se accettiamo il topos che le colonne d’Ercole siano quello che noi conosciamo come stretto di Gibilterra (tesi comunque non condivisa da tutti gli studiosi) potremmo dire sostanzialmente che questa città si trovasse sull’Oceano Atlantico.

I sovrani della città erano persone sagge e avrebbero goduto di lunga vita.

Erodoto menziona anche alcuni di questi re, come un certo Argantonio che sarebbe morto all’incredibile età di 120 anni. Erodoto visse nel V secolo a.C. e alla sua epoca Cartagine era la potenza marittima più importante del Mediterraneo. I Cartaginesi, di tanto in tanto, si spingeva anche verso l’Atlantico, che però temevano. Avevano una certa idiosincrasia per qiesto oceano, tanto da affermare che le acque atlantiche fossero popolate da esseri mostruosi. Sicuramente, la popolazione di Tartesso temeva in misura minore l’Atlantico.

Gli abitanti di Tartesso conoscevano molto bene l’Oceano Atlantico, tanto da navigare le sue acque senza troppi problemi, rispetto ai loro colleghi cartaginesi. Questi ultimi, con l’intenzione di eliminare un pericoloso rivale che avrebbe inficiato sui loro affari, distrussero la città ponendo fine a una delle civiltà più ricche e fiorenti dell’epoca. Le origini di Tartesso le ignoriamo, sappiamo solamente chr essa cessò di esistere cinquecento anni prima della nascita di Cristo. Gli archeologi finora non sono riusciti a scoprire i resti di questa misteriosa città.

Uno dei misteri, era una colonia di Atlantide?

Si ipotizza che Tartesso, città che commerciava metalli e che parlava una lingua praticamente sconosciuta ai più, fosse stata fondata da una civiltà molto antica. Forse fu fondata dai cosiddetti “popoli del mare” di cui si parla in alcune iscrizioni egizie e che avrebbero tentato di invadere lo stesso Egitto. Popoli che non sono mai stati identificati con certezza: Shardana? Siculi? Cretesi? Probabilmente non lo sapremo mai.

Qualcuno osa anche menzionare che fossero gli abitanti della mitica Atlantide, sempre ammesso sia esistito fisicamente un luogo con tale nome nel Mediterraneo o all’infuori di esso.

Difatti, secondo l’archeologo Adolf Schulten, Tartesso sarebbe stata una colonia di Atlantide. In epoca antica, Atlantide si sarebbe estesa tra Spagna e Marocco, attorniata da innumerevoli piccole isole. Essa sprofondò nel mare a causa di un maremoto, che avrebbe fatto scomparire anche Tartesso ubicata sulle coste spagnole. Alla fine di tutto, quindi, i Cartaginesi sarebbero stati innocenti, mentre i colpevoli della fine di Tartesso sarebbero state le forze di Madre Natura. Schulten andò alla ricerca di Tartesso all’inizio del ventesimo secolo. Esplorò la foce del Guadalquivir, presso il parco di Donana, dove trovò le tracce di una città romana. Secondo le sue ipotesi quel centro sarebbe stato costruito sulle rovine dell’antica Tartesso.

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