Sei anni dopo l’annientamento di gran parte della popolazione scandinava per mezzo di un brutale virus portato dalla pioggia, due fratelli danesi escono dalla sicurezza del loro rifugio alla ricerca di altri sopravvissuti. I due giovani si uniranno ben presto ad un gruppo di superstiti e affronteranno un pericoloso viaggio attraverso la Scandinavia, tristemente mutata in una oscura e temibile terra di nessuno.
The Rain è la nuova serie horror-fantascientifica creata da Jannik Tai Mosholt, Esben Toft Jacobsen e Christian Potalivo per la piattaforma on Demand Netflix. Bastano pochi episodi per rendersi conto che siamo di fronte all’ennesimo dramma post-apocalittico riguardante una pandemia, questa volta sotto forma di pioggia killer, che dopo aver devastato mezzo pianeta lascia in vita pochi preziosi individui costretti a confrontarsi con paure ataviche, catastrofi ambientali e cospirazioni.
Il telefilm ha molto in comune con “The Walking Dead” e di sicuro non apre nuovi orizzonti verso la narrativa thriller-distopico, ma sa giocare bene le sue carte mediante intricati complotti e rivelazioni machiavelliche che ogni volta sopraggiungono con un tempismo impeccabile.
The Rain, l’orrore della sopravvivenza
I toni misteriosi che si sviluppano in questo clima claustrofobico infondono un costante senso di tensione, magnificamente amplificato da uno scenario lugubre e desolato. La ricerca della verità sulla diffusione globale del virus genera a sua volta una fitta serie di interrogativi e un susseguirsi di risposte che lasciano con il fiato sospeso.
Non mancano i momenti strazianti e una solida morale che pone dubbi e perplessità sui rapporti umani, esponendo talvolta in modo straziante le vulnerabilità più profonde dei personaggi principali. In uno scenario senza regole, dove la linea sottile che separa il bene dal male è assai labile, i ragazzi saranno costretti ad interrogarsi sulla possibilità di ristabilire dei rapporti affettivi e di collaborazione per restare in vita.
Qualche impasse narrativo e dei protagonisti inizialmente “fastidiosi” non impediscono alla serie di intrattenere il pubblico.