Ue, trovato l’accordo: sì al price cap a 180 euro

Austria e Paesi Bassi si astengono. Contraria solo l'Ungheria

Non c’è ancora il voto formale sul price cap al gas: ma al Consiglio Affari Energia, i ministri di riferimento si son contati e, con una maggioranza qualificata, si trovato l’accordo sul tetto al prezzo del gas: 180 euro a megawattora.  Ora sarà necessario procedere per formalizzare e ratificare la decisione presa tra i ministri convocati al vertice Europeo. Un ruolo decisivo, nell’epilogo positivo della vicenda,  è stato giocato dalla Repubblica Ceca, presidente di turno dell’UE.

Contraria l’Ungheria. Astenuti Austria e Paesi Bassi

Anche la Germania, dopo lunghe trattative, ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, che si rifornisce di gas dalla Russia, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti perché ritenevano il prezzo troppo basso.

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Sulla base dell’accordo politico raggiunto al Consiglio Affari Energia, il price cap al gas decorrerà dal prossimo 15 febbraio,  ed il differenziale del prezzo, secondo l’indice TTF di Amsterdam, viene fissato a 35 euro. Se il mercato quoterà il gas oltre i 180 €/MWh per più di tre giorni, scatterà il meccanismo di protezione.

Cosa significa TTF

Il TTF (Title Transfer Facility) altro non è che l’indice di borsa del gas naturale nel mercato dei Paesi Bassi, che permette il commercio di gas all’interno della rete olandese e in tutta Europa. La piazza di scambio regina è quella di Amsterdam.

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E, a quanto riporta l’agenzia Ansa, “la Commissione Europea può, se appropriato, proporre anche modifiche al regolamento sul price cap sul gas per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati (over-the-counter, Otc), oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento”:questo sarebbe il testo di uno dei punti concordati dai ministri riunitisi al Consiglio Affari Energia.

Quel che è nei fatti, è che l’intesa, raggiunta poco fa, modifica sostanzialmente il pacchetto energia della Commissione Europea, a partire dalla notevole riduzione della proposta iniziale che fissava il prezzo limite del gas a € 275 €/MWh. E molte altre richieste avanzate dall’Italia, in compagnia di altri quattordici Paesi, sarebbero entrate prepotentemente nell’agenda europea.

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La proposta originale della CE, infatti, non agiva in misura vigorosa sulla misura di contenimento  e sembrava più orientata a non voler agitare i mercati, piuttosto che a risolvere i problemi dei cittadini europei. Il piano, infatti, prevedeva un intervento-calmiere a € 275 €/MWh solo se il prezzo avesse superato questa soglia per due settimane e, per almeno dieci giorni, avesse superato di almeno 58 €/MWh il valore del gas naturale liquefatto.

Soddisfazione dal governo

“Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas – scrive in un tweet Gilberto Pichetto, ministro per per l’Ambiente e la sicurezza energetica –  E’ la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica”.

Dopo mesi di stallo un importante segnale di responsabilità da parte dell’Unione europea, registriamo un cambio di passo significativo in favore di famiglie ed imprese per fronteggiare il caro energia”, fa eco il sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo,  Giovanbattista Fazzolarin nel congratularsi con il ministro Pichetto Fratin e con Roberto CIngolani – ex ministro alla Transizione Ecologica del governo Draghi e, oggi, consulente per l’energia di Meloni- “È una vittoria frutto della tenacia e della credibilità del governo Meloni”- ha chiosato Fazzolari.