Una nuova sperimentazione clinica sta per essere avviata in Inghilterra. Ai partecipanti verranno somministrati due vaccini diversi anti-Covid. Lo studio chiamato Com-Cov vuole testare l’efficacia e verificare se la combinazione dei due mix possa offrire una protezione uguale o superiore rispetto a quella di due dosi di uno stesso vaccino.
Due vaccini differenti
Si sta cercando di capire se la somministrazione dei due vaccini possa ad esempio portare una maggiore produzione di anticorpi. Lo studio condotto dagli scienziati del National Immunization Schedule Evaluation Consortium, vedrà il coinvolgimento di oltre 800 cittadini britannici, tutti con un’età superiore ai 50 anni.
La scelta dell’età è fondamentale in quanto più è avanzata l’età meno è la prontezza del sistema immunitario. Con questa nuova sperimentazione si verificherà anche l’efficacia sulle varianti del Covid (brasiliana e sudafricana) che si stanno sviluppando velocemente e che sembrano resistenti ai vaccini. Il professore Jonathan Van-Tam ha detto “Date le inevitabili sfide dell’immunizzazione di massa contro il COVID-19 e i potenziali limiti dell’offerta globale, ci sono chiari vantaggi nell’avere dati che potrebbero supportare un programma di immunizzazione più flessibile, se necessario e se approvato dalle autorità regolatorie. Ha poi aggiunto “È anche possibile che combinando i vaccini, la risposta immunitaria possa essere migliorata fornendo livelli di anticorpi ancora più elevati che durano più a lungo. A meno che questo non venga valutato in una sperimentazione clinica, non lo sapremo“.
Risultati dei test a giugno
Gli esperti hanno specificato che tutti i cittadini britannici che hanno effettuato la prima dose di un vaccino riceveranno anche la seconda della stessa e la somministrazione con il mix di due vaccini riguarderà per il momento solo la sperimentazione. Nella prima fase della sperimentazione i volontari riceveranno una prima dose del vaccino AstraZeneca e una di Pfizer-BioNtech o viceversa, mentre la seconda dose verrà somministrata a distanza di 4-12 settimane dalla prima. I primi risultati dei test dovrebbero essere pronti per giugno e saranno utili per gestire la campagna di vaccinazione di massa che riguarderà giovani e adulti.