Un nuovo studio rivela quanti passi bisogna fare in un giorno per ridurre il rischio di morire

Ecco i passi al giorno per allontanare il rischio di morte per qualsiasi patologia e malattie cardiovascolari

Finalmente uno studio preciso, il più ampio condotto al mondo, dedicato ai benefici del camminare. Quanti passi al giorno bisogna fare per allungare la vita ed essere in forma? La risposta è stata pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology. L’analisi si basa sulle ricerche di due ricercatori, Maciej Banach, dell’Università Medica di Lodz, in Polonia, e Johns Hopkins di University School of Medicine.

Il numero di passi è importante

Lo studio si basa sui dati raccolti su 226.889 persone. Secondo gli esperti, 3967 passi al giorno sono sufficienti per iniziare a ridurre il rischio di morire per qualsiasi malattia, partendo dalle patologie cardiovascolari.

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Anzi, se già si iniziano a fare 2000-2500 passi al giorno si allontanano dal cuore gli effetti della sedentarietà, dell’obesità o sovrappeso, dello stress. Per essere più precisi, riferiscono gli scienziati, già 500-1000 passi ogni giorno portano una riduzione del 15% del rischio di morte per qualsiasi patologia. E, anche, una riduzione del 7% del rischio di morte causato da malattie cardiovascolari.

Più si cammina e più si allunga la vita, c’è un limite al numero di passi?

Secondo la ricerca, più si cammina e più si allontana il rischio di morte per malattie, partendo da quelle cardiovascolari. Non è stato indicato un limite di passi, uno dei ricercatori ha anche detto che la camminata allunga la vita al di là dell’età che si ha e dove si vive.

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Questo studio arriva dopo due anni di pandemia con molte persone che hanno denunciato gli effetti sul proprio corpo dei vari lockdown ma anche dello smartworking forzato. A questi dati si aggiunge anche la voce del presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione della Società Italiana di Cardiologia.

L’attività fisica è importante anche come mezzo di prevenzione di malattie oncologiche o celebrali, alcune di queste possono essere associate o accompagnare una patologia del sistema cardiovascolare.

Fonte: European Journal of Preventive Cardiology

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Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter