Cancro

Cancro alla prostata in stadio 4: il caso che sorprende i medici

Scopri un viaggio sorprendente da una diagnosi terminale alla guarigione. Una storia di volontà, coraggio e medicina che ispira speranza.

Nel panorama della lotta contro il cancro, emergono storie che sfidano le previsioni mediche tradizionali e ridanno speranza ai pazienti. Una di queste è il caso di Jeffrey Kramer, un ex avvocato dell’Ohio, che ha recentemente visto una radicale inversione della sua diagnosi di cancro alla prostata in stadio 4. La sua storia, alimentata da un approccio medico sperimentale noto come “protocollo ortomolecolare ibrido”, potrebbe segnare una svolta nella comprensione e nel trattamento del cancro.

Il cancro alla prostata: un nemico comune

Ogni anno, il cancro alla prostata colpisce un numero significativamente elevato di uomini in tutto il mondo. Secondo l’American Cancer Society, si prevede che nel 2025 ci saranno circa 313.780 nuovi casi e 35.770 decessi legati al cancro alla prostata solo negli Stati Uniti. Questo tipo di cancro, soprattutto quando raggiunge uno stadio avanzato, è ritenuto spesso incurabile. Le terapie tradizionali si concentrano sul rallentamento della progressione piuttosto che sulla cura totale.

Approfondimento

Protocollo Ortomolecolare Ibrido

  • Definizione: Una combinazione di terapia dietetica, esercizio fisico e farmaci riposizionati per trattare il cancro.
  • Curiosità: La terapia utilizza farmaci comunemente usati per altri scopi, come l’ivermectina, originariamente un antiparassitario.
  • Dati chiave: Coinvolge l’uso di una dieta chetogenica e alte dosi di vitamina C.

Un nuovo approccio ai trattamenti

La rivoluzione della medicina ortomolecolare

L’innovativo protocollo ortomolecolare ibrido combina una dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati, esercizio fisico moderato e l’assunzione di varie vitamine e farmaci. Questo approccio sperimentale è basato sull’idea che il cancro potrebbe iniziare da mitocondri danneggiati nelle cellule staminali, e che il loro ripristino potrebbe fermare la crescita tumorale. Tra gli ingredienti utilizzati nel protocollo vi sono:

  • Vitamina C ad alte dosi somministrata per via endovenosa
  • Farmaci riposizionati come ivermectina e fenbendazolo
  • Supplementi quotidiani di vitamine D, K2, zinco, magnesio e potassio

I risultati di Jeffrey Kramer

La storia di Jeffrey Kramer è stata resa ancor più affascinante dal costo sorprendentemente basso del trattamento, che ha totalizzato meno di 20.000 dollari, notevolmente inferiore rispetto ai trattamenti oncologici standard. Alla fine del ciclo di terapia, le scansioni PET eseguite presso l’ospedale AVITA non hanno rivelato alcuna traccia di cancro. Questo risultato, che ha lasciato increduli i medici, rappresenta un potente messaggio di speranza per coloro a cui vengono comunemente prescritti trattamenti palliativi.

Il futuro del trattamento del cancro

La potente combinazione di farmaci riposizionati e integratori essenziali potrebbe inaugurare una nuova era nelle terapie oncologiche. Questo approccio, se ulteriormente approfondito attraverso studi clinici, potrebbe diventare un pilastro nel trattamento dei tumori, soprattutto per i pazienti per i quali le terapie convenzionali non sono più efficaci. Lo studio e l’integrazione di farmaci riposizionati possono accelerare l’approvazione di nuovi trattamenti, rendendoli accessibili a un costo minore.

Il caso di Jeffrey Kramer solleva domande su quanto ancora ci sia da scoprire nel campo dell’oncologia. La sua risposta positiva al protocollo ortomolecolare ibrido potrebbe rappresentare un punto di svolta, suggerendo che anche nei casi più avanzati, esistono ancora vie inesplorate che potrebbero offrire una seconda possibilità ai pazienti considerati oltre le cure convenzionali.

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