Visori notturni? S’inietteranno negli occhi

I soldati del futuro getteranno alle ortiche i visori notturni tradizionali perché s’inietteranno direttamente negli occhi speciali nanoparticelle per vedere al buio.

Visori notturni: s’inietteranno negli occhi e la fantascienza può diventare realtà

Kyle Mizokami vive a San Francisco, è autore di pubblicazioni specializzate su difesa e sicurezza e ha raccolto notizie sorprendenti sulle nanoparticelle.

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La Medical School dell’università del Massachusetts ha aperto una nuova strada nel campo dei visori notturni a uso militare.

Gli studiosi hanno infatti iniettato nanoparticelle negli occhi di alcuni gatti che possono trasformare la luce infrarossa in spettro visibile, cioè quella gamma di colori che l’occhio percepisce.

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Le nanoparticelle sono aggregati molecolari o atomici utilizzati anche nelle nanotecnologie per potenziare la visione notturna.

Le nanoparticelle si sono fissate ai fotorecettori, che sono neuroni sulla retina, capaci di tradurre la luce in segnali bioelettrici che arrivano al cervello attraverso il nervo ottico.

I gatti sono stati messi in un labirinto sperimentale, a contatto con mici che non avevano ricevuto le nanoparticelle, e hanno scoperto l’uscita molto prima degli altri.

Le nanoparticelle hanno continuato a fornire visione notturna per dieci settimane senza effetti collaterali per la salute degli animali.

Visori notturni: s’inietteranno anche negli occhi degli esseri umani

Anche i ricercatori cinesi hanno sviluppato studi simili agli americani e hanno provato le nanoparticelle in laboratorio con i gatti.

Gli esperimenti sugli animali sono sempre una sfida molto stimolante per gli scienziati perché rappresentano il trampolino di lancio per la sperimentazione sull’uomo.

I risultati promettenti sui gatti trovano conferma nella teoria di Xue Tian, scienziato residente in Cina.

Tian è infatti convinto che il sistema funzionerà altrettanto bene nell’occhio umano.

Visori notturni nell’occhio umano: il futuro delle forze armate

Nel prossimo futuro, l’esercito degli Stati Uniti potrebbe evitare gli occhiali per la visione notturna con un’iniezione direttamente nel bulbo oculare per vedere al buio.

Attualmente, i militari hanno in dotazione grandi occhiali che usano sensori infrarossi per catturare le fonti di calore.

I sensori riescono a definire i contorni di una persona di notte, grazie al calore che si sprigiona dal bersaglio.

Il visore notturno mette quindi i soldati in allerta che possono prevenire le mosse dell’avversario e difendersi a colpo sicuro anche in piena notte.

Gli occhiali per la visione notturna sono efficaci ma anche costosi, ingombranti e hanno bisogno di energia elettrica per funzionare.

Inoltre, i visori notturni restringono pesantemente il campo visivo dando l’impressione di vedere il mondo attraverso “due anime di cartone per la carta igienica”.

I militari usano qesto modo di dire per denunciare il rischio che i visori notturni tradizionali creino una falsa prospettiva dei dintorni che può essere molto pericolosa in tempo di guerra.

Possibili problemi delle nanoparticelle nell’occhio umano

Ovviamente, ci sono molte questioni da esaminare prima dell’impiego pratico di questa rivoluzione sulle truppe americane:

  • Non è possibile stabilire l’efficacia delle nanoparticelle senza una sperimentazione scientifica sull’uomo
  • Ciò è fondamentale per capire se i soldati vedranno davvero bene al buio
  • Se l’iniezione di nanoparticelle nell’occhio offrisse una visione notturna di qualità inferiore alla tecnologia tradizionale, non è chiaro fino a che punto si potrebbe migliorare
  • Se la visione notturna durasse solo dieci settimane, come nei gatti, bisognerebbe iniettare nuove nanoparticelle ai soldati con frequenza
  • Il problema è che i militari potrebbero trovarsi in zona di combattimento e spesso in condizioni igieniche difficili
  • Inoltre, le iniezioni nel bulbo oculare potrebbero impressionare anche i soldati più scafati

I vantaggi della nuova tecnologia

Se la visione notturna con nanoparticelle iniettabili funzionasse a dovere, le forze armate non acquisteranno più i costosi occhiali a infrarossi.

Questo limiterebbe notevolmente l’uso di sistemi elettronici, che dipendono dall’alimentazione elettrica sul campo di battaglia, riducendo il fabbisogno di batterie.

Il nuovo sistema alleggerirebbe l’equipaggiamento dei soldati, rendendoli molto più mobili e meno vulnerabili alla fatica.

Il campo visivo potrebbe ampliarsi per i soldati uniformandolo alla visione diurna.

In questo modo, i militari avrebbero la stessa capacità operativa, sia di giorno, sia di notte.

Il nuovo sistema sarebbe subito adottato dai corpi militari speciali come, berretti verdi, rangers e navy seals, ma anche i reparti convenzionali avrebbero una grande vantaggio nei combattimenti notturni.

Diversi Paesi stanno studiando le nanoparticelle, quindi le forze armate americane difficilmente avranno l’esclusiva di questa rivoluzione bio-tecnologica perché la concorrenza è durissima.

In ogni caso, sarebbe un grande aiuto tattico per le unità esploranti e per muovere truppe di rinforzo con molta più velocità.

L’impiego dei reparti sul campo sarebbe quindi molto più mirato ed efficace, aiutando a muoversi con più disinvoltura nel territorio nemico evitando di cadere in un’imboscata.

Si presume, ovviamente, che il nuovo sistema dovrebbe essere collaudato in addestramento per abituare i soldati a usarlo nel modo migliore.

La sperimentazione su esseri umani dovrà dimostrare se la nuova tecnologia rivoluzionerà in tempi brevi la capacità degli uomini di vedere al buio, come hanno già fatto i nostri amici felini.


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