Accordo Atlantia Cdp su Aspi: il nuovo botta e risposta

Nuova proposta CDP per Atlantia su ASPI, Autostrade per l'Italia: ripercorriamo fatti, storia e dinamiche di questa situazione

Botta e risposta sulla nuova proposta di acquisizione di Autostrade per l’Italia (Aspi). Sul sito di Cassa Depositi e Prestiti si legge la nuova nota per l’accordo con Atlantia. Ieri sera è stato dato il via libera per un’offerta dettagliata di acquisizione dell’88,06% di Aspi detenuto da Atlantia.
L’offerta è accompagnata da un Memorandum Of Understanding, un documento d’intesa che spiega termini e condizioni dell’operazione. Sulla nazionalizzazione di Aspi, che non sarà mai una statalizzazione al 100%, vista la scelta di inserire altri investitori internazionali, spinge il Governo che dal 14 luglio scorso ha ottenuto l’accordo di diminuire fino ad annullare la presenza dei Benetton nella gestione ASPI.

ASPI CDP: l’accordo a tre a cui Atlantia ha detto no

Con l’accordo descritto nella nota ufficiale, CDP Equity (Cassa Depositi e Prestiti) diventa primo azionista Aspi al 40%. Si aggiungono altri due soci al 30%: Blackstone Infrastructure Partners e Macquirie Infrastructure And Real Assets. Sono due investitori internazionali importanti, selezionati tra tante altre società che si erano proposte per le loro dotazioni finanziarie e il team di sviluppo tecnico specializzato in concessioni autostradali.

Si preme per la conclusione dell’accordo anche per dare il via a opere infrastrutturali fondamentali. Se da una parte si vuole evitare una nuova tragedia come il Ponte Morandi, dall’altra si punta ad un protagonismo internazionale ed economico dell’Italia che parte anche dalle proprie autostrade.

La nota ufficiale

La risposta di Atlantia non si è fatta attendere, l’entrata in partecipazione dei tre soggetti economici (CDP – Blackstone e Macquirie) non è stata accettata.

Il Consiglio di Amministrazione, pur esprimendo apprezzamento per l’elaborazione
dell’offerta, ha valutato i termini economici e le relative condizioni allo stato non ancora
conformi e idonei ad assicurare l’adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione.
Ciò nonostante, pur essendo scaduto il periodo di esclusiva, il Consiglio ha deliberato di
proseguire comunque le interlocuzioni con CDP e i co-investitori sino al 27 ottobre e di
riconvocarsi per il prossimo 28 ottobre al fine di valutare un’eventuale nuova offerta
vincolante.

Governo e Atlantia, scontri e promesse sulla revoca delle concessioni ASPI

  • La composizione azionaria di Atlantia è la seguente:
  • Sintonia (subholding di Edizione): 30,25%;
  • GIC Private Limited: 8,14%;
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Torino: 5,06%;
  • Lazard Asset Management 5,02%;
  • HSBC: 4,96%;
  • Azioni proprie: 0,95%;
  • flottante: 45,63%.

La società si occupa di attività autostradali, 14.000 chilometri di reti dichiarate. Autostrade per l’Italia fa parte del gruppo Atlantia all’88% quello che deve essere acquistato da CDP.

A luglio, ribadito a settembre, Atlantia aveva confermato la vendita di ASPI a CDP e la rinuncia al socio accusato della tragedia del Ponte Morandi, la famiglia Benetton. Questo passaggio deve avvenire a condizioni di mercato tali da non danneggiare gli altri azionisti di Atlantia.

Al primo ottobre, ha presentato un esposto a Consob contro i ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico) e Paola De Micheli (Infrastrutture e Trasporti) per turbativa del titolo in piena attività della Borsa e dei Mercati. Ciò rovina gli interessi di altri investitori interni a questa grande società e addirittura la nota è giunta alla Commissione Europea.

Un problema di date e di rinvii che hanno fatto intervenire Roberto Gualtieri che dichiarò: “Se l’accordo non venisse rispettato per responsabilità del concessionario si dovrà procedere con la revoca.”

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter