Tutti gli Stati nazionali con governi dalle economie a volte floride e trainanti, a volte in crisi o default, vengono periodicamente monitorate e valutate da alcune società di “scala”, cosi’ definite in gergo finanziario, le cosiddette agenzie di rating.
Agenzie di rating: Cosa sono e cosa valutano
Nel mondo ci sono diverse agenzie di rating, alcune specializzate nella valutazione di titoli emessi da aziende private, altre, come Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, invece, oltre allo studio e all’analisi dei precedenti, focalizzano la loro attenzione soprattutto sui titoli di stato nazionali, quindi, sulla capacità di solvibilità di un paese.
Queste società, che operano in tutto il mondo, alcune come quelle ex ante indicate, dal giudizio autorevole, rappresentano un”navigatore” dei marcati finanziari, utile all’investitore per orientarlo sul grado di rischio di alcune titoli emessi.
Questa agenzie, libere da qualsiasi condizionamento esterno, assumono un ruolo importante all’interno dei mercati finanziari, muovendo molte volte, in modo indiretto, il valore di alcuni titoli (azioni/obbligazioni), tramite le azioni di domanda e offerta. La valutazione dei titoli, avviene attraverso una scala di valutazione, generata dall’attribuzione da parte dell’agenzia, di alcuni valori predeterminati, attraverso lettere o altri simboli.
Ad esempio l’agenzia Standard & P, predilige l’attribuzione di sole lettere per valutare il grado di rischio di un titolo, che va da una tripla A(AAA), che indica una elevata solvibilità nel ripagare il debito da parte dell’ ente debitore (che emette il titolo), alla classe B, titolo speculativo, fino ad arrivare alla classe D, che rappresenta il grado max di insolvibilità da parte dell’ente/stato erogatore.
Moody’s invece, effettua una classificazione promiscua (Aaa, Baa, Ba, Caa, ecc), anche se il significato dei valori attribuiti, rimane inalterato rispetto alla precedente.
Outlook negativo per l’Italia
Tutte le agenzie di rating più autorevoli, hanno “rimandato” la situazione economica Italiana, declassando i rispettivi titoli, ad un livello di tripla B.
Questo significa, che secondo la maggior parte delle società di analisi, la situazione economica del nostro Paese in questo preciso momento storico, non fornisce garanzie di stabilità per chi decidesse d’investire nei nostri Btp. Fattore da non sottovalutare, nell’eventuale acquisto di titoli, e’ sicuramente il tempo.
Le scadenze, in questo caso, rappresentano la volatilità del prezzo dell’obbligazione, ad esempio, in relazione alla variazione dei tassi d’ interesse. Eventualmente, affronteremo quest’argomento in un altro articolo ex post. Per quanto fin qui esteso, l’outlook predittivo delle agenzie di rating, resta negativo per l’Italia, con un rischio sempre crescente sul pagamento a scadenza dei titoli di stato. Sarà fondamentale, seguire l’evolversi della diatriba nata con l’Europa, in relazione al Def presentato dal governo giallo-verde, attualmente bocciato e al vaglio di una nuova verifica.