Amazon istituisce l’unità per combattere le contraffazioni

Ecco quali sono i compiti della nuova unità antifone

Amazon ha deciso di istituire una sorta di unità speciale, per contrastare i crimini da contraffazione, a seguito di una partnership con la maison di moda Valentino per un’azione legale congiunta, contro i falsi dello stilista venduti attraverso la celebre piattaforma di e-commerce.

In una conferenza stampa tenutasi a Seattle, il colosso di Jeff Bezos ha spiegato la nascita della Counterfeit Crimes Unit, l’unità che si dedicherà a perseguire tutti coloro che violano le politiche di Amazon (ed anche la legge) proponendo contraffazioni sullo store.

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Gli esperti del team

Il team sarà composto da esperti in diversi campi, tra cui investigatori con esperienza consolidata, data analyst e procuratori federali, distribuiti su diversi Paesi, quelli nei quali la vendita di prodotti contraffatti è maggiormente presente. Ci sarà una squadra impegnata per l’Europa, una per gli States, ed una per l’Asia  che si concentrerà specialmente sulla Cina. Il team globale verrà coordinato da Cristina Posa, procuratore federale da oltre 12 anni presso il Dipartimento di Giustizia negli USA, che vanta una lunga esperienza in crimini contro la proprietà intellettuali e cybercrime.

L’unità in questione condurrà indagini nel caso in cui un venditore abbia tentato di eludere i controlli di Amazon proponendo un elenco di prodotti contraffatti, elaborando i dati provenienti da fonti esterne, brand, clienti e fornitori, in modo da garantire anche un’efficace contenzioso civile contro i venditori di falsi.

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L’obiettivo della squadra è quello di impedire che i prodotti contraffatti possano apparire tra le offerte di Amazon, anche se il 99,9% degli articoli visualizzati dagli utenti non hanno ricevuto validi reclami per contraffazioni. L’investimento del colosso dello shopping online per il contrasto alle frodi (compresa la contraffazione) è stato di oltre 500 milioni di dollari solo nel 2019. Le attività poste in essere dalla piattaforma hanno sospeso più di 6 miliardi di inserzioni ritenute sospette, e 2,5 milioni di account di venditori ritenuti dagli esperti “malintenzionati” prima che potessero mettere in vendita anche un solo prodotto.