Ansia e depressione: è allarme, ma arriva il Recovery Plan

il 2020 è stato "l'anno dellla paura", ma adesso arriva il Recovery Plan a sostenerci

Il 2020 è stato “l’anno della paura”. Abbiamo assistito a un triste ed esponenziale aumento dei suicidi, sono aumentati anche gli stati ansiosi e gli attacchi di panico. Numerosi gli italiani che per la prima volta nella loro vita hanno dovuto far ricorso ad ansiolitici.

Il Coronavirus ha infatti avuto sulle vite di tutti noi un impatto brusco e violento, andando inevitabilmente ad intaccare la nostra salute mentale. A fare i conti con tutto ciò sono sopratutto i più fragili, coloro che già prima della pandemia avevano probemi e disturbi di tipo ansiogeno.

A supporto di queste persone, interverrà il governo con il Recovery Plan. Il ministro Speranza, già conscio di questa situazione, ha affermato che “L’aumento esponenziale, di fenomeni di ansia, depressione, suicidi, stress post traumatico e patologie mentali, che oggi accompagnano l’epidemia, devono necessariamente rappresentare un forte segnale di allarme tale da restituire un ruolo di centralità alla salute mentale. Occorre investire sempre più risorse sulla tutela della salute mentale”.

E ha aggiunto: “L’Italia è nota a livello internazionale per avere una legislazione estremamente rispettosa dei diritti delle persone con sofferenza mentale, ma come spesso accade, questa serie di normative si traduce raramente a livello operativo in programmi concreti e funzionali. L’ultimo provvedimento che fa riferimento all’aggiornamento dei livelli essenziali d’assistenza, il DPCM del 12 gennaio 2017, in particolare l’articolo 26, ci offre un’indicazione chiara su come si dovrebbe affrontare il tema della salute mentale. La normativa stabilisce che in ambito di assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, il servizio sanitario nazionale dovrebbe garantire alle persone con disturbi mentali, la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato, differenziato per intensità, complessità e durata, che includa le prestazioni, anche domiciliari, mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche e riabilitative, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche”

In conclusione, dice Speranza: “Sarà importante progettare programmi di intervento concreti che possano beneficiare dei fondi del Recovery Plan, al fine di poter finanziare adeguatamente programmi di prevenzione e di sviluppo per migliorare la qualità della nostra assistenza. Abbiamo, oggi, un’occasione straordinaria per poter operare nel nostro territorio un cambiamento di rotta a favore della salute mentale. Un segnale di speranza, una grande opportunità che va necessariamente colta e accompagnata dalla messa a punto da programmi concreti che vedano coinvolte tutte le amministrazioni locali e l’amministrazione regionale. La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattie ed è a questa la concezione della salute a cui bisogna tendere ogni giorno nel lavoro che si andrà a svolgere nei prossimi mesi”.

Francesca Angelica Ereddia
Francesca Angelica Ereddia
Classe 1990, Laureata in Giurisprudenza, siciliana, una passione per la scrittura, la musica e l'arte. Per aspera ad astra, dicevano. Io, nel frattempo, continuo a guardare le stelle.

Paramount+ e Inter trasformano la maglia

In occasione di Inter-Udinese la squadra di Simone Inzaghi si presenterà in una veste inedita: i giocatori nerazzurri scenderanno in campo con una maglia limited edition che celebra la...