Sono nate a qualche settimana di distanza l’una dall’altra e un mese dopo, le due neonate, una nata da madre italiana residente nel Trevigliese e l’altra di madre romena residente nel Cremasco, sono morte per aver contratto la pertosse. Le neonate, scoperta l’infezione, erano state trasferite all’ospedale Papa Giovanni XXIII, ma non c’è stato nulla da fare.
Roberto Burioni, medico virologo, in un lungo post su Facebook spiega che “A causa di questa minore efficacia del nuovo vaccino, e pure a causa delle mancate vaccinazioni, i casi di pertosse stanno aumentando. Il guaio è notevole in quanto la pertosse è pericolosissima per i bambini molto piccoli; inoltre, siccome l’immunità contro questa infezione è sempre molto debole, le madri non riescono a trasmettere ai loro figli una quantità adeguata di anticorpi durante la gravidanza: alla nascita i neonati saranno quindi estremamente vulnerabili.Possiamo però proteggerli ugualmente: prima di tutto dobbiamo vaccinare la madre in gravidanza, affinché abbia anticorpi da trasmettere; poi dobbiamo vaccinare i bambini tempestivamente e senza ritardi, in modo che quanto prima possano difendersi da soli da questa minaccia. Infine è opportuno che i fratelli, i parenti, il padre si sottopongano ad un richiamo del vaccino, in modo da rendere impossibile che il batterio della pertosse, dopo averli infettati, arrivi nella gola del neonato. Insomma, dobbiamo creare una “zona di sicurezza” intorno al neonato dove il batterio non possa stabilirsi.”
Le madri delle bambine non erano vaccinate.