La Bibbia del Metal

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Grande affluenza di pubblico per l’unica tappa italiana del tour europeo dei Black Sabbath che si sono esibiti mercoledì 18 giugno all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Dopo l’esibizione di alcuni gruppi dell’area metal emiliana, è toccato ai Black Label Society scaldare un pubblico così impaziente che già dai primi pezzi della band intonava il nome di Ozzy Osbourne, senza tuttavia disdegnare la musica del gruppo “spalla” che ha dato prova di quella potenza di suono di cui nessuno, compreso il sottoscritto, avrebbe messo in discussione la qualità.
Contrariamente alle critiche di coloro che solo qualche anno fa lo davano per esaurito e non più in grado di reggere i ritmi di un live, Ozzy Osbourne, vera e propria Bibbia del Metal, è apparso a tutti in gran forma non solo sotto l’aspetto fisico, ma soprattutto sotto quello quello sonoro, riproponendo quelle tonalità e quella voce così violentemente armonica che hanno contribuito a renderlo l’icona mondiale dell’heavy-metal.

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DSCN1230Accompagnato dai leggendari virtuosismi del chitarrista Tommy Iommi e dalle incalzanti cavalcate del bassista Geezer Butler, Ozzy ha potuto contare sulla energica e martellante ritmica del batterista Tommy Clufetos il quale, già da qualche anno al posto di Bill Ward prima e di Brad Milk poi, ha dato sfoggio della sua tecnica con un solo di circa dieci minuti in cui, fra una rullata in sestine e un passaggio in 7/4, ha fatto letteralmente parlare il proprio drum-set che ha visto nella doppia cassa la garanzia, insieme alle linee di basso di Butler, del groove di ogni brano eseguito.

Poco prima che il sipario calato al termine dell’esibizione dei Black Label Society si aprisse, le note di War Pigs hanno dato inizio a uno spettacolo costantemente caratterizzato da un clima di complicità fra la band e le migliaia di spettatori accalcati sotto il palco che, nonostante i vari gavettoni che Ozzy ha loro scagliato contro, non hanno mai smesso di scandire ogni parola di tutti i brani eseguiti.

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DSCN1232Into the Void, Snowblind, Behind the Wall of Sleep, Iron Man, Children of the Grave, God is Dead hanno letteralmente infiammato il pubblico tanto che Ozzy, di fronte a un’accoglienza così calorosa, oltre alle classiche frasi di rito, poco prima di Paranoid – ormai diventata il tradizionale finale di ogni esibizione – si è lasciato andare un “You’re just crazy as me” per poi inginocchiarsi più volte di fronte a tutti coloro la cui partecipazione ha reso la serata veramente indimenticabile, anche grazie all’eccellente acustica dell’Unipol che mi ha permesso di apprezzare ogni singola nota urlata dagli amplificatori, imponente sfondo di un palco che ha contribuito a esaltare una performance alla quale non sarei mai potuto mancare. 85 euro spesi nel migliore dei modi.