Il governo ha predisposto il bonus prima casa per quei cittadini che devono lasciare l’Italia e trasferirsi all’estero a causa del lavoro.
Bonus prima casa: a chi spetta?
I cittadini che volessero lasciare l’Italia per trasferirsi all’estero, a causa del lavoro, possono usufruire del bonus prima casa offerto dal governo.
L’agevolazione spetta: 1) ai residenti nel Comune dove si trova l’abitazione acquistata; 2) a chi cambia residenza entro un anno e mezzo dal rogito laddove si trova la casa; 3) chi viene trasferito all’estero per motivi lavorativi e decide di acquistare una casa nel Comune dove svolge l’attività il proprio datore di lavoro e quei cittadini italiano emigrati all’estero che decidano di acquistare sul suolo nazionale. Il cittadino, pur trovandosi all’estero per lavoro, deve aver lavorato in Italia per un periodo minimo di 5 anni. L’abitazione che intenda acquistare deve trovarsi: nel Comune di nascita, in quello in cui aveva la sua residenza prima di lasciare il Paese o nel Comune dove lavorava prima di trasferirsi fuori dai confini nazionali.
Bonus prima casa: i requisiti
L’acquirente che intenda acquistare la casa deve essersi trasferito all’estero per ragioni di lavoro. Quindi non rientrano in questa categoria i trasferimenti per studio o motivi familiari. Altro punto cardine e che l’acquirente deve aver lavorato per almeno 5 anni in Italia o avere avuto in Italia la propria residenza. Un altro aspetto importante è che il bonus viene erogato per l’acquisto di un’abitazione nel Comune di nascita dell’acquirente, ma anche dove aveva la residenza o dove svolgeva la propria attività. Infine, la nuova norma che modifica il bonus prima casa si potrà applicare anche a chi non abbia la cittadinanza italiana e che, dopo i 5 anni di attività in Italia, vada all’estero per lavoro. Chi usufruirà del bonus che agevola l’acquisto della prima casa non può possedere altre case nel Comune dove si trova l’immobile di acquisto.
L’importo dell’agevolazione
Il bonus consiste in una serie di agevolazioni fiscali per chi acquista il suo primo immobile da adibire a residenza. Tra queste ci sono riduzione dell’IVA dal 10% al 4% sul prezzo dell’immobile e l’imposta di registro dal 9% al 2% sulla rendita catastale rivalutata. Inoltre le vendite soggette a IVA, l’imposta ipotecaria, catastale e di registro saranno in misura fissa pari a 200 euro ciascuna. Per le vendite soggette a imposta di registro, poi, l’imposta ipotecaria e catastale saranno in misura fissa pari a 50 euro ciascuna.