Bozza Decreto Aprile: tutte le misure del Governo Conte

400 miliardi in totale quelli che il Governo Conte ha deciso di destinare nel nuovo decreto, il cosiddetto decreto liquidità che vuole dare ulteriore supporto alle imprese.

In tanti lo aspettavano e finalmente è arrivato. Ieri, 6 aprile 2020, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa presentando quella che è la bozza del Decreto Aprile, il cosiddetto Decreto Liquidità. Come anticipato, sono stati destinati 200 miliardi di euro per il mercato interno e altri 200 miliardi per l’export

È una potenza di fuoco” spiega il premier Conte, “io non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento alle imprese. È una cifra enorme, che andrà sia a beneficio del mercato interno ma anche dell’export”.

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Questo nuovo decreto contiene strumenti di protezione sociale, per sostenere famiglie, lavoratori, tutte le persone in difficoltà e più vulnerabili.

Fondo centrale di garanzia per le Pmi

La prima misura che il Premier ha voluto esporre riguarda la sospensione dei pagamenti fiscali, contributivi e alcune ritenute per i mesi di aprile e maggio. Verranno erogati anche nuovi finanziamenti alle imprese, che avverranno attraverso prestiti erogati nei normali canali finanziari, nei quali lo Stato fungerà da garante.

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Per perseguire l’obiettivo, verrà utilizzato il Fondo centrale di garanzia, alimentato da risorse nazionali ed europee, che offre una copertura pubblica ai finanziamenti concessi da banche, società di leasing e intermediari finanziari.

La dotazione del Fondo sale a 7 miliardi, puntando però a un effetto leva superiore all’1:14. Lo Stato assicura queste risorse in modo che per ogni euro speso se ne muovano almeno 14. I tassi di interesse saranno pari a zero.

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A determinate caratteristiche, gli istituti di credito potranno dare dei soldi senza neanche aspettare il via libera del Fondo centrale di garanzia. Sarà sufficiente dimostrare di avere determinati requisiti, possessori di Partita Iva e presentare dei documenti fiscali quali l’ultima dichiarazione dei redditi, l’ultima dichiarazione del Modello Redditi per ottenere perché la garanzia diventa automatica.

Il Fondo garantirà:

  • il 100% su prestiti fino a 25mila euro, senza valutazione del merito di credito;
  • il 90% da 25mila a 800mila euro con valutazione del merito di credito, il 100% se intervengono anche i Confidi, il consorzio italiano che presta garanzie alle imprese proprio per facilitare l’accesso ai finanziamenti;
  • il 90% da 800mila a 5 milioni di euro, con valutazione del merito di credito.

SACE per le grandi imprese

La seconda grande misura presentata nel Decreto Liquidità è quella dell’adozione della Garanzia SACE (a capo di Cassa Depositi e Prestiti) per le grandi imprese.

Le garanzie vengono concesse in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese di ogni dimensione. La garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia. In particolare, si prevede che:

  • la copertura sarà pari al 90% del finanziamento per le imprese con meno di 5mila dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro. Si parla dell’80% per imprese con oltre 5mila dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e del 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi;
  • la copertura non supera il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda.

Golden power

L’ultima importante novità riguarda il potenziamento del Golden Power a tutela delle imprese strategiche per il paese. Lo strumento, quindi, riguarda settori quali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in quello finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza.

Il Golden Power si concretizza quindi in una sorta di scudo pensato dall’esecutivo per tutelare le attività di alcuni comparti definiti strategici, tra cui ad esempio la sicurezza nazionale o la difesa. Grazie ad esso l’esecutivo ha la facoltà di opporsi all’acquisto di determinate partecipazioni o comunque di dettare delle specifiche condizioni in merito.

Inoltre, fino al 31 dicembre 2021, la bozza cita testualmente: “sono soggetti all’obbligo di notifica di cui al comma 5 dell’articolo 2 del medesimo decreto-legge n. 21 del 2012, in relazione ai beni e ai rapporti di cui al comma 1 dell’articolo 2, nonché ai settori indicati al periodo precedente ovvero individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al citato articolo 2, comma 1- ter, anche gli acquisti a qualsiasi titolo di partecipazione da parte di soggetti di uno Stato estero, inclusi quelli appartenenti all’Unione europea, di rilevanza tale da determinare l’insediamento stabile dell’acquirente in ragione dell’assunzione del controllo della società la cui partecipazione è oggetto dell’acquisto, ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile e del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, nonché gli acquisti di partecipazioni, da parte di soggetti esteri non appartenenti all’Unione europea che attribuiscono una quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 25 per cento, tenuto conto delle azioni o quote già direttamente o indirettamente possedute“.