I buoni fruttiferi postali sono degli investimenti che il cittadino effettua, che con il tempo maturano e i soldi depositati negli uffici postali non sono esposti ad alcun rischio. Ma c’è da chiarire che i buoni fruttiferi con il tempo possono andare in prescrizione ovvero non si può ottenere il rimborso una volta scaduto il termine previsto (perdita degli interessi e del capitale versato inizialmente). Ma come fare per ottenere il rimborso in caso di prescrizione? Ecco una mini guida.
Buoni fruttiferi: quando è possibile ottenere un rimborso?
Il codice civile stabilisce che la prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto al rimborso non può essere esercitato ad esempio per furto o smarrimento. Mentre la prescrizione vera e propria riguarda principalmente il risparmiatore distratto o che per errore ha lasciato decorrere i termini.
Se per errore le Poste non avrebbero fatto reperire nessun foglio illustrativo riguardante la scadenza del buono postale il risparmiatore può chiedere il rimborso nonostante l’avvenuta prescrizione. L’unica cosa da fare in questi casi è contestare la scadenza del titolo (la scadenza dei buoni fruttiferi avviene dopo dieci anni). In alcuni casi la scadenza del buono fruttifero non è riportata in nessun foglio informativo e quindi il risparmiatore può avvalersi su questo fatto. In quanto viene violato il principio di correttezza e buona fede.
Inoltre esistono anche buoni fruttiferi che non scadono e non vanno in prescrizione, i buoni dematerializzati ovvero dei titoli che vengono rimborsati automaticamente sul conto corrente bancario o postale.
Scadenza e prescrizione dei buoni fruttiferi
Dobbiamo fare una distinzione tra scadenza e prescrizione. La scadenza indica il termine ultimo dopo il quale il buono postale non produce nessun interesse mentre la prescrizione è l’impossibilità di esercitare il proprio diritto al rimborso. Come abbiamo detto la prescrizione dei buoni postali avviene dopo dieci anni dalla scadenza del titolo. Mentre se i tempi di scadenza non sono variabili, e dipendono dal titolo che il risparmiatore ha sottoscritto, i buoni ordinari emessi fino al 27 dicembre del 2000 scadono dopo 30 anni mentre viceversa quelli emessi successivamente hanno la durata di 20 anni.