Cambiamento Climatico: la soluzione potrebbero essere organismi geneticamente modificati

Un gruppo di scienziati ha proposto un nuovo metodo di riduzione della CO2 che potrebbe essere la vera risposta al cambiamento climatico.

Secondo alcuni studiosi un passo fondamentale per rallentare il cambiamento climatico del pianeta potrebbe essere la manipolazione di particolari organismi.

Rimuovere il CO2 dall’atmosfera

Negli ultimi anni il cambiamento climatico è diventato sempre più un tema discusso quotidianamente da tutti.
La pressione portata da questo problema si fa sempre più sentire sulle spalle dei governi e ogni giorno che passa ci avviciniamo al punto di non ritorno.

Parte fondamentale delle politiche degli ultimi tempi è la creazione di tecnologie che possano ridurre le emissioni di CO2 nella nostra atmosfera.
Questo soprattutto grazie agli sforzi e alle voci di migliaia di persone scese in piazza per protestare contro le politiche economiche e climatiche dei propri governi.

Ora però pare che una semplice riduzione nelle emissioni non sia abbastanza. Secondo alcuni studiosi infatti parallelamente a tecnologie che rendano l’economia eco-sostenibile, servono anche invenzioni che permettano di ridurre la quantità di anidride carbonica già rilasciata negli anni passati nella nostra atmosfera. Questa operazione sembra ora possibile grazie alla biologia sintetica.

Gli utilizzi della biologia sintetica

La Synthetic and Systems Biology (SSB), o biologia sintetica e dei sistemi in italiano, potrebbe infatti essere la risposta all’eccessivo CO2 ad oggi presente nell’atmosfera.
La SSB è una materia interdisciplinare che utilizza conoscenze provenienti da diverse discipline e le applica al mondo dei viventi.

Ma concretamente qual è la sua utilità nel campo del cambiamento climatico?

A dircelo è il professore alla Boston University Charles DeLisi, il quale evidenzia in un saggio i possibili utilizzi della disciplina. Parte fondante di questo progetto è anzitutto la trasformazione di organismi. Intervenendo su alcuni organismi viventi, tra cui batteri e piante, la biologia permette infatti di rendere la CO2 la loro principale fonte di sostentamento. Al momento sono solo i fagioli, con batteri appositi, che possono trasformare il nitrogeno in sostanze da usare per la loro crescita.

Con il prospetto di trasferire i batteri ad altre piante, i grandi campi coltivati potrebbero dunque tornare doppiamente utili rendendo sia sostentamento sia permettendo la riduzione dell’anidride carbonica.
Una tecnologia simile, seppur ne siano ancora sconosciuti gli effetti a livello di equilibrio climatico globale, potrebbe dunque rappresentare un’innovazione chiave per il rallentamento del cambiamento climatico.

Davide Zanettin
Davide Zanettin
Sono Davide Zanettin, ragazzo di 21 anni e studente presso l'università di Trento. L'interesse per il giornalismo e la mia passione nello scrivere nascono anzitutto dalla voglia di esprimermi, obiettivo che mi pongo sempre nei miei articoli con cui cerco di informare mantenendo la maggiore obiettività possibile.