Quella sera del 24 dicembre, mentre la nonna Rosina Carsetti veniva uccisa, il nipote Enea riferisce ai carabinieri che si trovava al supermercato, era andato a fare la spesa. Dopo di che, era rimasto nel parcheggio per circa un’ora, a guardare dei video sul cellulare.
Tuttavia, la prima versione di Enea era stata differente: il giovane aveva riferito ai carabinieri di essersi recato a Macerata.
A giustificazione di questo cambio di versione, l’avvocato Andrea Netti spiega: “Quando è stato sentito la prima volta, la notte del 24 dicembre, sembrerebbe abbia detto una cosa sulla quale iniziava a entrare in contraddizione. Va considerato che dopo 4 ore di semi interrogatorio era sfinito e magari quacosa l’ha detta in maniera sbagliata“, osserva l’avvocato.
Ma un’altra cosa, detta dalla figlia Arianna, sembrerebbe non combaciare. La donna ha riferito di aver sentito un tonfo, apparentemente causato dal rapinatore entrato in casa. Ma poi, in un momento successivo, pare abbia riferito che dopo la morte della madre, non sapeva cosa si fosse detta col padre perché i televisori erano ad un volume molto alto.
Gli inquirenti continuano a lavorare sul caso.