Come funziona il contratto d’affitto con cedolare secca?

In questo articolo parliamo della cedolare secca nel contratto abitativo, è un regime facoltativo all'Irpef che consente di risparmiare su alcune spese e pratiche.

Su costi e transizioni monetarie importanti anche a livello sociale, il legislatore può decidere di applicare un regime di imposta minore all’Irpef. Ciò avviene nei contratti di affitto con cedolare secca introdotta nel 2011. Infatti, se per l’inquilino pagare l’affitto è una spesa, per il proprietario è una rendita che verrà tassata con le imposte. Per evitare che succeda ciò, affittuari e proprietari possono stabilire di applicare l’opzione a cedolare secca sul contratto.

Nel contratto di affitto, l’opzione si applica con una nota specifica che scrive quanto segue

Il locatore dichiara di volersi avvalere della modalità di tassazione sui redditi da locazione di fabbricati prevista dal D.Lgs. n. 23 del 14/03/2011 denominata “cedolare secca”. Pertanto la registrazione fiscale di tale contratto non comporterà alcun pagamento di imposta di registro o imposta di bollo. Non verrà inoltre applicata, negli anni di decorrenza del contratto, alcuna maggiorazione del canone sulla base dell’indice ISTAT di variazione dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati. 

Risparmi e aliquote: quanto si paga con il contratto d’affitto a cedolare secca?

L’affitto con cedolare secca, al momento della registrazione del contratto fa risparmiare i soldi su imposta di bollo (16 euro) e registro (applicato a percentuale).

L’aliquota sostitutiva all’Irpef applicata è del 31% sul canone di locazione annuo pattuito. Per il 2020, l’aliquota scende al 10% su contratto concordato.

Sappiamo che, l’Irpef si paga con un acconto e un saldo. La cedolare secca rispetta lo stesso sistema. Applica per l’acconto il 95% dell’imposta dovuta l’anno precedente e solo se l’importo supera i 51,65 euro. Come per l’Irpef può essere pagata in un’unica soluzione entro il 30 novembre, in due rate se l’imposto supera i 257 euro. Le scadenze sono 30 giugno e 30 novembre.

Alcune condizioni da rispettare

Per poter applicare la cedolare secca sul contratto di locazione, l’inquilino non deve esercitare attività di impresa o di lavoro autonomo, quindi niente lavori a Partiva IVA e iscrivibili a Gestione separata. Cosa molto diversa per locali commerciali e ad uso professionali su cui si può chiedere l’applicazione dell’opzione.

In contesto abitativo, la cedolare secca si può applicare nelle locazioni con cooperative edilizie o enti senza scopo di lucro purché l’affitto sia solo per studenti universitari e secondo le disposizioni dei comuni.

La cedolare secca dura quanto dura il contratto, può essere prorogata nel contratto successivo, e può essere applicata nelle locazioni brevi.

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter

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