È molto probabile che dopo l’estate sarà avviato il concorso ordinario infanzia e primaria per la stabilizzazione di numerosi precari che insegnanano nelle scuole inerenti. Si prevede una corposa assunzione tra settembre 2021 e 2022, anche se, come abbiamo affermato nei precedenti articoli a tema, il passaggio al ruolo per i vincitori avverrà quasi certamente durante l’anno scolastico 2022/2023. Oggi vediamo a quali prove saranno sottoposti i candidati di tale procedura concorsuale. Gli esami si prospettano abbastanza complessi per una giusta scrematura. Ricordiamo, del resto, che i concorsi sono una nobile procedura volta alla selezione di professionisti che abbiano i giusti requisiti per poter svolgere una determinata attività.
Mai come ora, in questo periodo segnato dalla pandemia e da una fastidiosa didattica a distanza, l’insegnante è messo sotto esame. I genitori confidano nel buon lavoro del docente, così come le istituzioni. E proprio per questo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi starebbe meditando su un nuovo modo di formazione e reclutamento. La stessa Lucia Azzolina, nell’epoca del suo mandato, aveva paragonato il difficile lavoro dell’insegnante a quello del medico: “La scuola non viene considerata come un’attività produttiva. Non si capisce che la scuola è un ascensore sociale, può migliorare la vita delle persone, può salvare la vita delle persone. Così come i medici salvano vite, anche i professori hanno questo ruolo fondamentale per tutti”.
I bandi finora usciti
Nel marzo 2020 sono stati pubblicati decreti relativi 497, 498, 499 e 470 aventi per oggetto le procedure per per l’assunzione a tempo indeterminato per il personale docente di ogni ordine e grado nelle scuole. A causa della pandemia, tutte le procedure concorsuali sono state bloccate, tranne il concorso straordinario, che ha assicurato docenti ben preparati e severamente selezionati, degni di istruire i nostri ragazzi. Il concorso straordinario, che ha salvato la scuola da una nuova possibile ondata di supplentite, era previsto dal decreto 470 ed è iniziato a novembre, per essere concluso solamente lo scorso maggio, a causa di alcuni ricorsi che ne hanno ritardato il completamento.
Ritardi che, fortunatamente non hanno impedito alla nostra scuola italiana un futuro migliore e sereno, sia per la stabilizzazione di insegnanti meritevoli (che possono ora pensare a una vita più stabile per loro e per le loro famiglie) sia ai ragazzi che a partire da quest’anno non rischieranno di iniziare il nuovo anno scolastico con cattedre scoperte. Come ha infatti confermato Patrizio Bianchi, tutti i posti vuoti, grazie alle nuove immissioni in ruolo, sono già stati coperti. Le supplenze, quindi, saranno davvero esigue, almeno in teoria. Possiamo quindi dire, che dopo anni di incertezze e apparente indifferenza nei confronti di tale realtà, l’istruzione italiana sia stata salvata dall’oblio e dalla piaga del precariato.
Concorso ordinario infanzia e primaria: chi può partecipare?
Al concorso ordinario infanzia e primaria possono partecipare solamente gli aspiranti che abbiano presentato la domanda entro il 31 luglio 2020. “Decreto 498 concorso ordinario per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria”. Tutti i candidati saranno tenuti a sottoporsi a una prima prova d’esame scritta della durata di cento minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi e gli ausili di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992 n. 104.
In cosa consisterà la prova scritta?
La prova scritta sarà articolata in cinquanta quesiti a risposta multipla, di cui quaranta di essi basati sulla conoscenza delle discipline, cinque sull’informatica e altri cinque sulla lingua inglese. Come informa Tecnica della scuola, per quanto riguarda la scuola dell’infanzia i quesiti saranno sui campi d’esperienza: “Il sé e l’altro” (campo di acquisizione e dello sviluppo dell’identità), “Il corpo e il movimento” (campo dell’acquisizione e del consolidamento dell’autonomia e della sicurezza emotiva), ma non solo.
Altri argomenti saranno “Immagini, suoni, colori” (campo che sviluppa le capacità relazionali e cognitive, imparare ad ascoltare, percepire, ricercare e discriminare), i “discorsi e le parole” (campo che sviluppa la capacità di usare il linguaggio e le parole per esprimere il proprio pensiero), “La conoscenza del mondo” (campo che permette al piccolo di fare, disfare, sperimentare, quantificare, disporre secondo successione numerica e focalizzare, ipotizzare e fare e verificare le veridicità, iniziare ad acquisire il concetto di quantità).
Per quanto riguarda la scuola primaria, in quanto rappresenta il primo stadio del primo ciclo d’istruzione, essa si pone in raccordo con la scuola dell’infanzia e con la secondaria di I grado nella formazione dell’individuo con il pieno esercizio della cittadinanza. Le materie caratterizzanti sono a tal punto: Lingua italiana, Lingua inglese e seconda comunitaria, Storia, Geografia, Matematica, Scienze, Musica, Arte e Immagie, Educazione fisica, e Tecnologia. Tali saranno gli argomenti su cui verterà la prova scritta per i candidati della scuola primaria.
Prova orale
La prova orale si basa nel progettare un’attività didattica, contenente illustrazioni e scelte didattiche, contenutistiche e metodologiche compiute e di esempi di uso pratico delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione). L’attività didattica dovrà essere strutturata tenendo conto delle seguenti fasi:
- – Analisi della situazione iniziale;
- – Campi di esperienza/discipline coinvolti;
- – Definizione degli Obiettivi di Apprendimento;
- – Scelta delle Metodologie didattiche ritenute più opportune;
- – Scegliere i Mezzi e gli Strumenti più idonei;
- – Definire i tempi occorrenti e lo spazio ove effettuare il processo insegnamento apprendimento;
- – Individuazione delle Metodologie di Verifica e Valutazione.
Docenti vincitori dell’ordinario, ancora senza abilitazione
Alcuni docenti vincitori del concorso straordinario protestano in quanto non è stata ancora riconosciuta loro l’abilitazione. Come leggiamo da Orizzonte Scuola costoro chiedono che l’abilitazione all’insegnamento venga riconosciuta a tutti coloro che abbiano raggiunto il punteggio di 58/60 nella prova computer based svolta nel corso della pandemia da Covid-19. Un requisito che esclude i docenti che non hanno avuto contatti di docenza nel corso dell’anno 2020/2021(e questo fa comprendere come il precariato, a dispetto di quanto si dice, NON assicuri un posto, seppur a tempo determinato, ogni anno) o che abbiano assunto servizio tramite organico Covid, peraltro riconfermato per il prossimo anno. A essere esclusi anche i docenti che abbiano lavorato con supplenze brevi o alla fine delle lezioni nel corso dell’ultimo anno.