Durante l’audizione Dl Pnrr tenutasi dinanzi alla Commissione Bilancio e Tesoro della Camera, Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria, ha sottolineato l’estrema importanza ed efficacia del piano presentato definendolo cruciale per lo sviluppo dell’imprenditoria italiana. Al tempo stesso, però, ha sottolineato che al momento siamo deficitari di una buona e chiara regolamentazione in merito.
Marchesini ha anche aggiunto che trova paradossale che il nuovo piano veda escluse almeno un migliaio di imprese e si auspica a breve un confronto con il Governo su questo punto per chiarire e ridefinire i confini delle inclusioni e delle esclusioni in questa transizione 5.0.
Ha dichiarato anche che è urgente un’azione di coordinamento tra i vari enti attori di questa transizione ovvero: Agenzia delle Entrate, Mimit, Gse.
Il Piano Transizione 5.0 mette a disposizione delle aziende 6,3 miliardi di euro a cui si aggiungono i precedenti e residui 6,4 miliardi per la prosecuzione del progetto 4.0 fino al 2025. Nel paniere di questo importante planning di ammodernamento per le nostre aziende ci sono anche le spese sostenute per la formazione professionale che saranno deducibili se non superano il 10% del totale investimenti e con un tetto massimo fissato in 300mila euro.
L’obiettivo è rilanciare gli investimenti privati e incentivare la digitalizzazione in ambito aziendale, in particolare nelle piccole e medie imprese, nonché promuovere la sostenibilità.