Contro l’Alzheimer una corsa contro il tempo, la prevenzione può prevenire fino al 40% dei casi

Oggi torniamo a parlare di Alzheimer grazie a questi nuovi dati

L’Alzheimer rappresenta una sfida crescente per la salute globale. Tuttavia, ci sono speranze nel fatto che la prevenzione possa giocare un ruolo fondamentale nel combattere questa malattia debilitante. Studi recenti indicano che strategie preventive possono ridurre fino al 40% dei casi, evidenziando l’importanza di agire rapidamente nella corsa contro il tempo per contrastare questa epidemia.

Ecco nuovi dati pubblicati nel mese della giornata mondiale dell’Alzheimer

Nel mese nella giornata mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’OMS, è stato pubblicato il World Alzheimer Report 2023, un importante bollettino scritto da un’organizzazione che si occupa a livello internazionale di questa malattia.

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Come tanti altri studi, afferma che nei prossimi 25 anni il numero di casi nel mondo si alzerà rappresentando una vera e propria emergenza. Si parla di 55 milioni di pazienti che diventeranno, in meno di trent’anni 139 milioni.

Già in questi anni, il numero di pazienti è triplicato: “l’Oms – si legge – stima che, nel 2020, 1 miliardo di persone aveva più di 60 anni e che questa categoria raddoppierà fino a 2,1 miliardi entro il 2050, due terzi dei quali vivrà in Paesi a basso e medio reddito. Il numero di persone con più di 80 anni è atteso che triplichi durante lo stesso periodo arrivando a 426 mila persone“.

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Prevenzione, ricerca, fattori di rischio

Conoscere i fattori di rischio che portano alla demenza è già un primo passo verso la prevenzione. Gli esperti spingono ad una vita sana e attiva, ad una vita armoniosa a livello sociale e famigliare e richiamano anche la responsabilità verso il clima e l’inquinamento.

Però, la demenza può sopraggiungere anche per fattori genetici, sistemici o collegata ad altre malattie, ad esempio il diabete. La ricerca deve sviluppare metodi di diagnosi precoci che porterebbe alla diminuzione di nuovi casi fino al 40%. Per il momento, i vari stati si sono organizzati a livello sociale per sostenere i pazienti e le loro famiglie.

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In Italia, ad esempio, nel 2022 è stato avviato il Fondo per l’Alzheimer e le demenze destinato a interventi e sostegno di pazienti, famigliari e caregiver. Il fondo ha stanziato 14 milioni e 100.000 euro per le Regioni e le Province Autonome (PA) e 900.000 euro per l’Istituto Superiore di Sanità.

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter