Cortina: padre multato per aver portato fiori sulla pista da sci dove è morto il figlio e chiusa dopo la tragedia

AndreaRossato

E’ una vicenda surreale che sa di profondo cinismo e superficialità quella accaduta nella nota località sciistica di Cortina (Belluno) nei giorni scorsi. Un padre, Mauro Rossato, ingegnere di Mestre (Venezia), che il 5 marzo di cinque anni fa perse il figlio Andrea, di 9 anni, che si era schiantato contro un albero su una pista da sci – il Canalino del Canalone della Tofana –, si è visto comminare una multa di 50 euro dalla Polizia di Stato perché l’anno scorso, nell’anniversario della morte del suo bambino, aveva deposto dei fiori nello stesso punto della pista in cui era avvenuta la tragedia. Quella pista era chiusa da allora in modo definitivo in quanto pericolosa: “nera” secondo i colori che segnalano i livelli di rischio, ma definita “azzurra” – cioè percorribile con gli sci – dai primi rapporti di polizia. Così, secondo quanto riporta il quotidiano veneto “Il Gazzettino”, il signor Rossato si è visto respingere dal sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, il ricorso che aveva presentato contro il provvedimento.  Il primo cittadino cortinese, però, si difende parlando di una decisione presa autonomamente dal comandante dei vigili urbani locali dopo aver ascoltato la Polizia di Stato,  lì dove si era fermata la richiesta di Mauro Rossano secondo la normativa.

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Il piccolo Andrea, sciatore provetto, è morto nonostante l’attrezzatura di cui era munito fosse perfettamente a norma ed il casco obbligatorio allacciato altrettanto perfettamente. Stava sciando con cinque o sei amici della stessa età ed un adulto. Come si concluderà la penosa vicenda che riguarda il suo papà, il quale voleva solo ricordarlo?