Innanzitutto, cos’è il green pass globale?
Consiste in un libretto sanitario digitale utilizzabile in tutto il mondo. Questa proposta dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) consentirebbe di munire tutti i cittadini con questo documento riportante i propri dati, personali e sanitari, e al contempo permetterebbe la condivisione di tali dati tra gli enti preposti dei vari Paesi.
E tutto ciò sarebbe concretizzabile grazie al lavoro in sinergia di OMS e Unione Europea. I vari stati membri sono liberi di aderire o meno su base volontaria.
Per quanto riguarda l’Italia, il governo Meloni aveva dapprima aderito a questa iniziativa approvando un decreto legge e stanziando anche i relativi fondi necessari per poter rafforzare la nostra struttura digitale in tal senso.
Era il 26 febbraio di quest’anno. Successivamente, in data 5 marzo il Ministro della Sanità, Orazio Schillaci, ha dichiarato che il nostro Paese non aderirà al green pass globale.
Una brusca e inaspettata virata rispetto al percorso iniziato in febbraio dalla Premier. Ora non ci rimane che stare a vedere se il governo Meloni compirà effettivamente questo dietro front.