Da un fiore tropicale potrebbe arrivare la cura per il cancro al pancreas

Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Bath ha individuato delle molecole capaci di combattere le cellule del cancro al pancreas

I ricercatori dell’Università di Bath sono riusciti a riprodurre tre nuove molecole simili alla Grandifloracina. Una sostanza chimica presente in una nota pianta tropicale, l’Uvaria grandiflora tipica della Malesia, Indonesia e Filippine. La ricerca potrebbe avere risvolti notevoli nel mondo della medicina e nella eterna lotta contro il cancro del pancreas. La patologia è tristemente nota per la sua aggressività, i pazienti a cui viene diagnosticata hanno una vita media di sei mesi.

Lo studio é stato pubblicato sulla rivista ChemMedChem. Vondotto a stretto contatto con il professor Suresh Awale della famosa Università di Toyama (Giappone), dimostra come tutte e tre le molecole riescono ad incidere positivamente sulle cellule tumorali. Due di queste molecole hanno distrutto molto più velocemente le cellule tumorali rispetto alla molecola di Grandifloracin.

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Un aspetto particolare di questo cancro è che quando si manifesta nel corpo di un soggetto sembra essere apparentemente asintomatico, molti pazienti non sanno nemmeno di avere questo male, fino a quando non si estende coinvolgendo e compromettendo altri organi. In tale situazione è inevitabile che il paziente capisca di avere qualcosa che non va, purtroppo però a questo punto c’è poco da fare. 

Questa tipologia di cancro è molto difficile da curare in quanto è molto resistente a svariati farmaci pensati per combattere il cancro. In virtù di tutto ciò è sicuramente possibile affermare che studi del genere potrebbero salvare milioni di vite

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Le dichiarazioni del Professor Simon Lewis

Simon Lewis, professore di chimica presso l’università di Bath, ha ufficialmente dichiarato che i tumori al pancreas, oltre ad essere particolarmente aggressivi sono in rapida crescita, molti, troppi perdono amici e parenti a causa di questa tipologia di cancro. Il professore ha sottolineato anche che il cancro cresce velocemente nel corpo di una persona, più velocemente di quanto i vasi sanguigni possano fornire i nutrienti

La mancanza di nutrienti comporta però, la morte delle cellule sane che non ricevono il giusto nutrimento, mentre le cellule del cancro riescono a sopravvivere a tali condizioni estreme e hanno il via libera per contaminare altri organi e crescere. 

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I frutti dello studio sono proprio delle molecole identificate come “Agenti anti-austerità” che inibiscono la capacità delle cellule tumorali di sopravvivere a tali condizioni estreme, bloccando sia lo sviluppo e la diffusione. E non finisce qui, tali molecole permettono di far sopravvivere le cellule normali nonostante le condizioni austere. 

Tutte queste molecole sono contenute in prodotti naturali e sono di rilevante interesse per lo sviluppo di nuovi farmaci maggiormente efficaci nella distruzione delle cellule tumorali. Inoltre, questi farmaci, hanno il privilegio di essere più naturali ed efficaci rispetto a quelli tradizionali.