Con l’arrivo del nuovo anno gli enti locali e territoriali del Mezzogiorno potranno assumere 2.200 persone per rafforzare la propria capacità amministrativa in materia di politiche di coesione con il potenziamento degli enti territoriali (Regioni, Province e Comuni) e del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Alle nuove figure sarà offerto un contratto di lavoro a tempo indeterminato come personale non dirigenziale, da inquadrare nel primo livello dell’area funzionari, così come previsto da contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021.
Le assunzioni saranno previste nelle seguenti regioni: Puglia, Campania, Sicilia, Calabria, Sardegna, Basilicata e Molise; alle loro provincie ed ai comuni appartenenti alle predette regioni. I requisiti per candidarsi non sono ancora noti e l’organizzazione dei concorsi sarà probabilmente demandata ai singoli enti territoriali.
L’altra grande novità del Decreto Legge è l’istituzione, a partire dal 1 gennaio 2024, di una Zona Economica Speciale (ZES) unica per tutto il territorio del Mezzogiorno che andrà a sostituire le 8 attualmente attive e la cui regia sarà affidata direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Grazie allo ZES ed a suo piano strategico triennale, che sarà comunque coerente con il PNRR, le attività economiche ed imprenditoriali del Sud potranno godere di speciali agevolazioni (autorizzazione unica per avvio delle attività produttive, gestione digitale semplificata delle attività, riconoscimento di un credito d’imposta fino a tutto il 2026) al fine di promuovere gli investimenti e lo sviluppo d’impresa sul territorio.