Firenze – I giudici della Corte d’Assise d’Appello si sono riuniti in camera di consiglio per decidere sul caso dell’omocidio Meredith Kercher (la studentessa inglese uccisa a Perugia nel novembre 2007). C’è stata una grande attesa per questa sentenza e dopo 11 ore ecco il contenuto del dispositivo: Amanda Knox è stata condannata a 28 anni e sei mesi e Raffaele Sollecito a 25 anni. In aggiunta, è stato stabilito il divieto di espatrio per Sollecito.
Al momento della sentenza, Sollecito, non era in aulta.
Ha deciso di comparire per poi allontanarsi ed attendere l’esito presso l’abitazione di alcuni parenti a Firenze. Prima di uscire ha stretto la mano a Patrick Lumumba, il musicista inizialmente indagato per l’omicidio, a seguito delle dichiarazione di Amanda Knox ma poi risultato estraneo ai fatti. Amanda Knox, non è tornata in Italia ed è rimasta a Seattle insieme alla madre. In aula, c’erano i suoi avvocati. L’hanno definita molto agitata.
Al New York Times, Amanda, afferma: “Nulla potrà cancellare l’esperienza di essere stata ingiustamente imprigionata”. Inoltre, spiega perchè ha deciso di restare a Seattle: “Mi sarei messa nelle mani di persone che hanno dimostrato chiaramente di volermi in carcere per qualcosa che non ho fatto. E io non posso farlo. Proprio non posso”.