Itinerari Previdenziali ha pubblicato sul suo sito, la settima indagine dedicata alle entrate fiscali e al finanziamento del welfare. Il suo messaggio twittato e rilanciato anche a seguito dell’analisi di Otto e Mezzo non è rassicurante in un paese che deve affrontare una pandemia ed è chiamata ad enormi sacrifici.
“Il 42% dei contribuenti paga il 91% di tutta l’Irpef – l’imposta principale legata proprio alla ricchezza individuale o famigliare – mentre il restante 58% ne versa solo il 9%”
Le analisi riguardano soprattutto le dichiarazioni dei redditi 2018, si riscontra che a partire dal 2011 ci sia stato un peggioramento dei numeri nonostante una semplificazione delle procedure per presentarla. Ciò è riportato dall’Agenzia delle Entrate che tre settimane fa presentava dati favorevoli sull’invio di dati fiscali e di autodichiarazioni.
Un documento importante per capire a fondo l’economia dello Stato
L’analisi effettuata da Itinerari Previdenziali è contenuta in un PDF prelevabile da questa pagina. Come spiega l’Istituto di ricerca sono stati usati tantissimi dati provenienti da Ministero delle Finanze e Istat.
Il testo è un punto di inizio importante per chi vuole studiare o conoscere l’economia statale, quella che permette di pagare le strade, riparare le scuole, finanziare sostegni importanti come gli incentivi Covid ad esempio, aiuti di disoccupazione o altre situazioni difficili. Con un capitolo importante chiamato “Le Entrate fiscali Fondamentali per il finanziamento del Welfare” troviamo dati su: Irap, Ires, Isost, gettito IVA. Tanti dati e andamenti nel periodo 2008/2017.
Redditi, Irpef e Welfare: alcuni numeri ci spiegano a cosa servono le nostre tasse
E’ importante e chiara questa introduzione, spiega l’importanza degli osservatori fiscali in primi quello dell’Agenzia delle Entrate che ha descritto in percentuali dove vanno a finire i soldi dell’Irpef.
In dettaglio, dice l’Agenzia, il 21% dell’IRPEF va a finanziare le pensioni; il 20% la sanità; poi l’istruzione con l’11%; con l’8,9%
la difesa, l’ordine pubblico e la sicurezza, mentre il 6,09% va al sostegno all’economia e al lavoro; il 4,8% ai trasporti, il 2,4% alla protezione dell’ambiente e il 2,2% alla cultura e allo sport.
Itinerari Previdenziali però aggiunge una nota che contrasta i dati dell’AGE e che analizza nel dettaglio con delle tabelle ricche di numeri da studiare.
“Come vedremo nel primo capitolo di questo Osservatorio, ci permettiamo di dissentire dall’Agenzia e lo dimostriamo ampiamente nelle due prime tabelle; del resto il 21% di 154,35 miliardi (poco più di 32,4 miliardi) non si capisce a quale capitolo di spesa viene imputato; lo stesso discorso vale per la sanità”.