Parrebbe proprio di si, e non solo, anche le variazioni nell’orario a cui si va dormire incidono sul peso e il rischio di patologie metaboliche.
Ce lo spiega una recentissima ricerca del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School di Boston.
Su un campione di ben 2003 pazienti presi in esame, i ricercatori hanno riscontrato nel 35% dei soggetti (circa 700) tutti i sintomi e le manifestazioni della cosiddetta sindrome metabolica.
Tutti i partecipanti dello studio, andavano a dormire attorno alla mezzanotte e avevano una durata complessiva del sonno di circa 7 ore.
I dati dello studio
Lo studio evidenzia anche come in più di due terzi delle persone prese in esame, le variazioni nell’orario a cui si andava a dormire erano abbastanza frequenti e nell’ ordine di un’ora.
Si è scoperto che in questi casi, il rischio di patologie metaboliche, aumentava del 27% rispetto a chi, a parità di ore di sonno, era più regolare negli orari.
Stando ai dati, il rischio aumenta vertiginosamente qualora le variazioni di orario raggiungano una media di 2 ore (si parla addirittura del 41% di aumento nel rischio).
Non solo la qualità del sonno e le ore di sonno, ma anche la regolarità negli orari, sembrano incidere sul nostro metabolismo e di conseguenza sul nostro peso.
Il consiglio degli esperti, è di riposare circa 7/8 ore per notte e di cercare, compatibilmente con le nostre vite, di andare a dormire tra le 23 e le 23.30.