Edoardo Donnamaria è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Grande Fratello Vip. La sua storia con Antonella Fiordelisi ha monopolizzato l’attenzione dei fans anche dopo la fine del reality: oggi i due si sono detti addio e a quanto pare non in modo pacato. Subito la fine del reality Edoardo ha debuttato come cantante e si sta dedicando a questa passione. In questi giorni è stato invitato a tornare a Forum ma ancora non ha accettato:
“Non lo so ancora, sto valutando e capendo se riesco a far combaciare tutti i miei impegni, tra radio, musica e tutto il resto. Vediamo se riusciamo a trovare una formula.” Ha dichiarato a Tv Blog. L’ex gieffino ha poi ammesso che partecipare al GFVIP è stato davvero difficile, per questo si è scusato con l’amico Paolo Ciavarro che ha più volte preso in giro perchè nella casa piangeva.
Edoardo non nega che tra le tante esperienze che ha fatto, anche in giro per il mondo il Grande Fratello l’ha messo a dura prova: “Ho fatto esperienze molto pesanti nella mia vita: volontariato a 17 anni in Amazzonia da solo, sono andato negli orfanotrofi in Africa, ho incontrato persone mutilate, ho lavorato in falegnameria, in uno studio legale, ho fatto il cameriere a New York. Con questa consapevolezza, posso affermare senza dubbio che il Grande Fratello è stata l’esperienza più faticosa a livello psicologico della mia vita.“
Edoardo Donnamaria: “Con il trash non c’entro niente”
L’ex gieffino ha ribadito che non rientrerebbe nella casa ma non esclude di partecipare ad altri reality. Donnamaria ci tiene poi a sottolineare che nonostante la sua esclusione dal reality di Cinecittà a causa del suo comportamento trash non sente d’appartenere a quel mondo:
“Io col mondo del trash non ho nulla a che fare, a maggior ragione se consideriamo tutte le precedenti edizioni del Grande Fratello. Il mio problema è che amo le parolacce. È una passione tramandata da mio nonno. Dico troppe parolacce. E sono stato cacciato dal Grande Fratello per questo, non per altro. Non sono trash, sono stato volgare, sì, ma non me ne vergogno.“