Effetto Coronavirus: in Italia chiusi numerosi colossi aziendali

Il Coronavirus sta influenzando il settore economico e lavorativo, facendo chiudere numero aziende e orientando il mercato verso lo smart working.

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L’emergenza Coronavirus è divenuto un affare mondiale che giorno per giorno fa aumentare il numero dei contagi ma, per fortuna, anche dei guariti.

Tanti sono gli stati che stanno adottato severe misure di prevenzione al fine di limitare la diffusione del Codiv-19. Irrimediabilmente oltre alle persone fisiche si è fermata anche l’Economia del mondo e molte sono le aziende che, sia precauzionalmente che per effetto della crisi, hanno deciso di chiudere i battenti.

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A Genova si ferma il settore metalmeccanico

La capitale ligure è stata protagonista della chiusura del settore metalmeccanico con tutte le più grandi aziende ferme. Il Coronavirus ha infatti decretato la chiusura di aziende come Fincantieri, Arcelor Mittal, Ansaldo Energia. Proprio ieri, 16 marzo, si è firmato l’accordo per la cassa integrazione dei dipendenti dell’ex Ilva di Cornigliano per consentire la sanificazione dei luoghi di lavoro.

Crisi economica: chiudono le grandi aziende

Grandi aziende stanno adottando politiche unificate su tutto o quasi il territorio mondiale.

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La Yamaha ha deciso di chiudere sino a data da definire i punti vendita sia in Italia che in Francia.

Anche Fca e Maserati hanno deciso di sospendere la produzione dei loro stabilimenti produttivi in Europa sino al 27 marzo, sperando che la situazione possa migliorare. Stessa decisione adottata anche dalla Ducati

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Il lavoro è sempre più smart

Dopo i provvedimenti adottati dal governo in risposta all’emergenza nazionale per effetto del coronavirus, molte aziende si sono adattate con il lavoro in smart working.

Circa 3 milioni di italiani, infatti, si trovano a casa. Tra questi, un milione sono lavoratori autonomi e 1,9 milioni sono lavoratori dipendenti. Purtroppo, circa 3,6 milioni di lavoratori sono interessati in reparti che rischiano la chiusura.