In Estate possono comparire affanni e tachicardie improvvise specie dopo i quarant’anni. Con l’arrivo del caldo il cuore potrebbe affaticarsi di più. Il cardiologo Oreste Febo, direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia riabilitativa spiega che il caldo non aumenta l’insorgenza di patologie cardiache ma i soggetti che soffrono di problemi cardiaci devono prestare maggiore attenzione specie durante la stagione estiva.
Affanno e tachicardia
L’esposizione alle alte temperature favorisce nei cardiopatici, specialmente se anziani, l’eccessiva disidratazione e la vasodilatazione. Condizioni che possono provocare importanti cali di pressione, alterazioni della funzionalità renale e alterazioni importanti del contenuto di sali minerali dell’organismo. Il cardiologo sottolinea “Spesso chi ha problemi cardiaci assume farmaci che potenziano questi problemi: ecco perché è fondamentale l’educazione sanitaria”.
Ecco i cinque suggerimenti del cardiologo per affrontare con serenità l’estate:
- Attenzione agli effetti collaterali dei farmaci. Per chi è affetto da ipertensione, per chi assume farmaci vasodilatatori o diuretici che possono provocare una riduzione della pressione arteriosa, il cardiologo suggerisce di misurare la pressione con maggior frequenza e di rimodulare eventualmente il dosaggio dei farmaci assunti, in accordo con il medico curante.
- I raggi solari possono interferire con i farmaci. Alcuni farmaci, come l’amiodarone, possono provocare delle macchie sulla pelle, a seguito dell’esposizione al sole: «È necessario che il paziente sia informato sull’insorgere di questo effetto collaterale, in quanto il danno alla pelle può essere permanente. È utile pertanto consigliare al paziente di proteggersi e di evitare l’esposizione diretta ai raggi solari”.
- Leggere le indicazioni sulla conservazione dei farmaci. Le alte temperature possono modificare la conservazione dei farmaci, e bene leggere sempre il foglio illustrativo e non superare i gradi.
- Integrare più acqua nella dieta ma senza esagerare. Resta sempre valido il consiglio di bere di più, ma senza esagerare, soprattutto nei pazienti affetti da scompenso cardiaco. «Per esempio – spiega Febo – se si fanno scorpacciate di anguria, questo vale come aver bevuto più acqua. Utile quindi il controllo quotidiano del peso corporeo e, in alcune situazioni, della quantità di urina quotidiana”.
- Per il benessere del cuore meglio mare o montagna? Il cardiologo precisa che non c’è un’indicazione circa la scelta del mare o della montagna: «Per chi sceglie il mare è bene andare in spiaggia solo mattino e nel tardo pomeriggio, evitando quindi le ore più calde; mentre chi predilige la montagna deve ricordarsi di restare a bassa quota per evitare mancanza di fiato”.