Facebook sospende migliaia di App

Facebook ha sospeso molte applicazioni che, secondo un team di esperti, rappresentano una minaccia per gli utenti.

Successivamente allo scandalo “Cambridge Analytica“, ovvero il caso scoppiato un po’ di tempo fa che ha fatto emergere l’uso scorretto di dati personali da parte di una società di marketing, Facebook ha deciso di implementare i controlli. Il danno di immagine del colosso dei social network è stato altissimo, così come le critiche sul fronte internazionale.

Proprio per questo, qualche giorno fa Facebook ha sospeso numerose applicazioni, associate a 400 sviluppatori. Secondo recenti controlli, infatti, tali app rappresentano una minaccia alla sicurezza degli utenti. Nel team di verifica delle applicazioni Facebook sono coinvolti esperti in campo legale nonché ingegneri informatici.

Quali app sono coinvolte?

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Attualmente non sono stati rilasciati dettagli sulle applicazioni sospese e sugli sviluppatori ritenuti inidonei da Facebook a rilasciare i loro applicativi sul social network. Solo una è conosciuta: si tratta di myPersonality. Il team di sviluppatori di questa app ha rifiutato di partecipare all’audio organizzato da Facebook.

Sospendere alcune di queste  app, però, è stata una misura prettamente precauzionale. Non si sa se effettivamente tutte quelle sospese rappresentano una minaccia per la sicurezza degli utenti o meno. Al fine di accertare effettivamente la pericolosità delle applicazioni, gli sviluppatori sono stati sottoposti a numerose domande.

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Altre, invece, sono state ritenute pericolose per la privacy e vietate definitivamente. Le app in questione, infatti, condividono i dati degli utenti senza il consenso, e mettono a disposizione di terzi o vendono quanto ottenuto.

Come fanno le app a rubare i dati degli utenti?

Quasi tutti gli utenti di Facebook almeno una volta hanno fatto i quiz sulla personalità, oppure i giochi che trovano le somiglianze tra la foto profilo dell’utente e un personaggio famoso, ad esempio. Questi sono alcuni dei modi che utilizzano gli sviluppatori per rubare i dati sensibili e rivenderli.

Inoltre, bisogna stare molto attenti alle false promozioni, i coupon legati alla compilazione di questionari ecc. Occorre verificare che si tratti effettivamente di pagine ufficiali delle aziende promotrici, contrassegnate dalla spunta blu. A volte, anche una semplice parola scritta male deve far scattare un campanello d’allarme. Se si hanno dubbi, occorre segnalare su Facebook la pagina fraudolenta o presunta tale.

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