I falchi pellegrini attaccano le prede con le stesse strategie di controllo dei missili guidati: prendendo esempio da questi animali si potrebbero mettere a punto droni capaci di abbattere altri velivoli senza pilota, usate per consegnare droghe o cellulari nelle carceri o per contrabbandare negli aeroporti.
Lo studio condotto dall‘US Air force Research Laboratory ha rivelato che i falchi pellegrini non seguono traiettorie semplici come si pensava qualche anno fà ma in realtà seguono una tecnica mirata ed infallibile. È stata rivelata attraverso piccole telecamere e Gps posizionati sopra il dorso dell’animale.
I ricercatori del dipartimento di Zoologia hanno osservato il volo dei falchi dopo aver lanciato in aria esche a base di cibo e si è scoperto che nella fase finale dell’attacco i falchi hanno utilizzato una strategia chiamata in gergo militare “navigazione proporzionale” in pratica non seguono una traiettoria dritta e precisa ma aggiustano continuamente la loro posizione in aria in base a quella della preda.
Questa tattica non si basa sulla distanza o la velocità ma sulla rotazione del campo visivo del falco mentre segue la preda. È lo stesso metodo usato per i missili guidati.
In futuro droni capaci di imitare questa tecnica di attacco potrebbero sorvegliare gli spazi aerei protetti di aeroporti, aree militari o carceri. Attualmente, per intercettare e abbattere droni si stanno addestrando direttamente gli uccelli.