A family portrait, la mostra di Amy Winehouse

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Era il 23 Luglio del 2011,  in quella torbida mattinata Londinese, Amy Winehouse veniva ritrovata, priva di sensi e di vita, nel suo appartamento di Camden,uccisa dalla solitudine,dalla depressione e dalla Vodka (così diranno impietosamente i giornali).
Conosciuta per la sua voce cavernosa e per il suo stile di vita eclettico e trasgressivo, come del resto quello musicale (Pop ,soul, Jazz e R & B ) la cantante britannica vanta, tra i tantissimi riconoscimenti artistici, 5 grammy awards.
Oggi a 4 anni esatti dalla sua scomparsa, il Museo Ebraico di S.Francisco ,apre al pubblico la mostra dedicata alla vita, di una delle voci più belle del millennio.
“A family Portrait” (ritratto di famiglia) oltre a regalare ai fans un viaggio splendido nella carriera artistica di Amy, mette in risalto l’ infanzia e l’adolescenza della Star , con molte foto di famiglia, che riveleranno le sue forti radici ebraiche.
Con l’ ausilio ed il consenso dei familiari, verranno messi all’ attenzione dei visitatori oggetti ed effetti personali della cantante, alcuni dei quali molto suggestivi.
Passando per le sue chitarre, i suoi dischi ed i suoi abiti, fino ad arrivare ai sudoku e ai peluches di Snoopy.
La mostra celebra la sua passione per la musica, la moda, ed il suo grande amore per Londra.
L’ esposizione durerà fino al 1 novembre.

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A Settembre sarà nelle sale un Documentario Biografico di Asif kapadia sulla vita dell’ artista,
Molto crudo, davvero impietoso, nel mostrare le debolezze ed i “vizi” di Amy, tanto da mandare su tutte le furie il padre Mitch Winehouse.

La “pre-eminent vocal talent of her generation” come venne appellata in patria, continuerà a lungo  a far sognare i suoi seguaci, oltre che  a far parlare di se, maligni e invidiosi.

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